Dopo i duri attacchi ricevuti per le sue affermazioni contenute in alcuni post sui social, il consigliere regionale del Gruppo Misto Stefano Valdegamberi è tornato sulla questione violenza di genere, specificando e chiarendo il suo pensiero. La discussione sul tema, amplificata per l'omicidio di Giulia Cecchettin, divide. Quello di Valdegamberi è un invito a separare il pensiero dalle persone: «La mia è una critica al pensiero che non condivido e mai personale. Dobbiamo lavorare contro le contrapposizioni ideologiche uomo-donna perché non giovano a risolvere i problemi».
Il concetto su cui bisogna insistere, specifica il consigliere, è che «non ci sono uomini cattivi e donne buone e nemmeno il contrario. Il parere discordante su questi temi - precisa - non vuole esprimere un giudizio sulle persone verso cui ho il massimo rispetto ma mettere semplicemente in guardia dei rischi che la deriva di un approccio ideologico comporta». E legato a quest'ultimo punto, Valdegamberi rammenta: «Abbiamo visto cosa è successo a Roma nella giornata della donna: i movimenti "contro ogni violenza" sono stati i protagonisti dell'assalto alla sede di pro-vita inveendo persino con minacce di morte contro chi la pensa in modo diverso».
Valdegamberi torna poi sul proprio intervento: «Ieri le colleghe che sottoscrivono il comunicato congiunto hanno potuto ascoltare il mio intervento tanto vituperato che comunque è a disposizione di tutti sul sito della Regione - puntualizza - Ritengo che il rispetto per la donna passi soprattutto dall'evitare di sposare e promuovere posizioni ideologiche che puntano a demonizzare l'uomo e soprattutto la figura del padre».
Per Valdegamberi, «oggi abbiamo bisogno di una famiglia che non escluda il padre ma che lo renda più partecipe nell'educazione dei figli. Credo che queste contrapposizioni ideologiche non risolvano il problema ma lo aggravino.