Medici no-vax, 29 già sospesi su 350mila dipendenti dell'Ulss 3 veneziana

Sabato 21 Agosto 2021 di Filomena Spolaor
VACCINAZIONI Ci sono medici che si sono dichiarati contro i vaccini
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VENEZIA - Altri trenta sanitari “no vax” sospesi nell’Ulss 3 “Serenissima”. Risultano ancora senza immunizzazione, senza dose di vaccino, da loro stessi rifiutata. E sono 18 a ieri i medici della provincia di Venezia sospesi nella professione, che operano nei tre distretti socio-sanitari. “Fa più rumore un albero che cade, rispetto a una foresta che cresce” è la metafora scelta dal direttore generale della “Serenissima” Edgardo Contato, quando si riferisce ai sanitari “no vax”.


IL DIRETTORE GENERALE
«Sono una minima componente - commenta Contato - rispetto a oltre 350mila persone sul territorio dell’Ulss 3 che hanno ricevuto già la seconda dose.

Dopo aver proceduto con trenta sospensioni, stiamo lavorando su un altro gruppo che non ha i requisiti per essere in servizio. La commissione insediata presso la Sanità Pubblica sta lavorando sul versante dei dipendenti e delle altre persone in sanità, che operano su privati o altre provincie».


LE STIME
A fine luglio erano circa 500 i dipendenti dell’Ulss 3 non vaccinati tra infermieri, oss e medici, tra cui diversi di medicina generale. Da allora qualcuno ha fatto “dietrofront”. Il personale sospeso resterà anche senza stipendio fino al 31 dicembre di quest’anno, così come previsto dalla normativa nazionale in vigore, che decade se si opta per la vaccinazione obbligatoria per i sanitari. Quando una persona è in possesso dei requisiti necessari previsti per entrare nei servizi, la questione si risolve immediatamente. «La commissione - spiega Edgardo Contato -, in capo al Servizio di igiene e sanità pubblica istituita ad hoc dall’Ulss 3 Serenissima, sta continuando a valutare caso per caso i sanitari dell’azienda, o semplicemente residenti nel nostro territorio, che non sono in regola con la vaccinazione contro il Covid- 19. Stiamo per procedere con la seconda tranche, in un percorso complesso che va monitorato in continuazione. Per proseguire a operare nella sanità in epoca pandemica la vaccinazione è essenziale. Lo è per amore nei confronti dei pazienti e rispetto nei confronti dei colleghi. La legge va rispettata: noi non facciamo altro che adempiere agli obblighi della normativa. E se qualcuno ha dei dubbi sull’importanza del vaccino, e quindi della tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo, forse è bene che rilegga l’articolo 32 della nostra Costituzione».
Sui sanitari “no vax” il direttore generale non esprime giudizi, quelli li emetterà la magistratura in caso di ricorsi, e gli sembra che la linea seguita dai magistrati finora sia del rispetto della normativa vigente, perché «la legge va rispettata». «Chi è no-vax nei reparti lo si scopre solo a un certo punto - conclude Contato -, perché c’è la tutela della privacy. Non abbiamo avuto ripercussioni sui servizi proposti dopo le prime sospensioni e faremo in modo di garantirli in maniera adeguata nelle prossime settimane».


NUOVE SOSPENSIONI
Anche ai medici dell’Ulss 3 Serenissima iscritti all’Ordine sono arrivate altre sei sospensioni, per un totale di diciotto a ieri. «Speriamo – afferma Giovanni Leoni, presidente dell’OMCeO veneziano e vice nazionale  - siano anche le ultime per la categoria dei medici, che vanno a sommarsi alle due di Treviso e alle undici del Veneto Orientale, di cui un paio stanno rientrando». Dopo queste ultime sospensioni, Leoni ha convocato d’urgenza a lunedì il consiglio online dell’Ordine per le procedure di “rito”. «Per quanto riguarda i medici - dichiara il presidente - ho contattato telefonicamente la prima serie. Alcuni mi hanno risposto, altri no. C’è anche chi ha giustificato, come un medico che lavora in Tagikistan, e mi ha mandato la documentazione che il vaccino lo aveva fatto, e credo chiarirà la sua posizione all’Ulss. C’è chi mi ha detto ancora che si sarebbe vaccinato, e altri irriducibili seguaci dei no vax classici, con cui non credo ci sia possibilità di dialogo». Leoni è d’accordo con chi dice che «i medici no vax dovrebbero andare dallo psicologo». «È da studiare – dice - il percorso intellettuale, per cui una persona che ha fatto degli studi specifici sia predisposta all’uso della medicina: mi riferisco non solo ai medici, ma anche infermieri e oos, che altrimenti non potrebbero ricoprire il ruolo».
 

Ultimo aggiornamento: 17:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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