I terroristi: «Distruggiamo le chiese e le trasformiamo in moschee»

Venerdì 31 Marzo 2017 di Gianluca Amadori
I terroristi: «Distruggiamo le chiese e le trasformiamo in moschee»
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VENEZIA - Niente armi, né esplosivi. Sono risultate del tutto negative le perquisizioni a carico dei presunti componenti della “cellula” terroristica dell’Isis finiti sotto inchiesta della Procura di Venezia. Nessuna pistola, nemmeno un coltello (a parte quelli da cucina) è stato trovato nella disponibilità dei tre arrestati e dei quattro indagati a piede libero (un minorenne e tre maggiorenni, Mergim Gekay, 20 anni, Venezia, Idriz Hariraj, 20 anni, Treviso e Arhand Bekaj, 21 anni, Venezia). Polizia e carabinieri hanno rinvenuto soltanto una scacciacani, a casa di una persona perquisita, ma non indagata, che non è stata neppure sequestrata.
Ricco, invece, il materiale documentale acquisito dagli investigatori sotto forma di libri e documenti a sfondo religioso, video, telefonini e smartphones che ora dovranno essere controllati per verificare eventuali i contatti intrattenuti con altre persone vicine ad ambienti terroristici. Soprattutto all’estero, in Kosovo.

IL PIÙ ESTREMISTA - Ieri si sono svolti i primi due interrogatori di garanzia, a Venezia e Belluno, dove sono detenuti rispettivamente Arjan Babaj, 27 anni, ritenuto l’ideologo del gruppo, e Dake Haziraj, 25: entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. All’uscita dal carcere l’avvocato Francesco Pelliccia, ha spiegato che Babaj si dichiara estraneo alle accuse, annunciando il probabile ricorso al Tribunale del riesame. Per questa mattina sono fissati, a Treviso l’interrogatorio di Fisnik Bekaj, e a Mestre, al Tribunale per i minorenni, quello dell’indagato diciassettenne, sottoposto a fermo la notte del blitz, che dalle intercettazioni risulta essere il più fanatico e infervorato. È lui, conversando con i suoi connazionali, a parlare del Paradiso che si potrebbe conquistare mettendo una bomba a Rialto e, in un’altra occasione, a dichiarare che «la miglior bevanda è il sangue dei kafiri», i miscredenti. 

ITALIA DA COMBATTERE - Intercettato lo scorso 2 marzo, dopo l’attentato ad Istanbul, è sempre il diciasettenne a commentare: «Mi sono sentito molto soddisfatto... Adesso dobbiamo dare a San Marco». 
«L’Italia non sta facendo la guerra», obietta Gekay. «No, la Francia è stata coinvolta di più», conferma il secondo minorenne, subito contraddetto da Babaj: «C’è anche l’Italia! Anche l’Italia ha mandato soldati e altro, anche se indirettamente, non sembra che ci sia, ma in realtà ci sono anche perché nell’Onu sono inclusi tutti i Paesi».

COLTELLI ED ESPLOSIVI - Per il gip Alberto Scaramuzza le intercettazioni sono una decisiva fonte di prova nei confronti degli indagati in quanto fanno emergere «le varie tipologie di condotte contestate: oltre a diffusione di documenti informatici di propaganda tramite i social network, proselitismo, addestramento e autoaddestramento, arruolamento». L’accusa per tutti è di partecipazione ad associazione terroristica.
Il gruppo si documenta: il 2 marzo commenta un video in francese nel quale viene spiegato come utilizzare il coltello, quali sono i punti più deboli del corpo umano e come fabbricare e utilizzare esplosivi. «Appare del tutto evidente la piena adesione di Babaj allo jihadismo integralista dell’Isis che ha posto in essere atroci azioni di sangue sia nei territori iraqeni e siriani occupati dalle milizie combattenti, sia per mezzo di “lupi solitari”, che hanno commesso terribili attentati in Europa in danno di cittadini occidentali», evidenzia il gip Scaramuzza nell’ordinanza di custodia cautelare.

ODIO PER I CRISTIANI - «Per i musulmani è un obbligo distruggere le chiese e trasformarle in moschee», dichiara Babaj il 1 marzo. E pochi giorni più tardi, dopo aver parlato di un connazionale espulso per terrorismo, progetta di andare in Siria: «Sai che possibilità ci sono adesso? Prima si va in Egitto e dall’Egitto entrare là è più facile... Ci sono dei corridoi... dal Kosovo è possibile...»
La difesa probabilmente cercherà di dimostrare che sono soltanto parole, nulla più.
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Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 10:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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