«Casa di cura blindata, non posso vedere mio padre malato terminale»

Lunedì 12 Ottobre 2020 di Paolo Guidone
La Casa di cura Villa Salus a Mestre

MESTRE - I familiari lo vorrebbero assistere a casa, ma sostengono di non riuscire a farlo dimettere dal reparto in cui è ricoverato da due settimane. Nella sua vita, Mirco ha lavorato come cameriere nei più lussuosi alberghi veneziani ed ora, all’età di 79 anni , è un paziente terminale affetto da una grave forma di tumore al cervello. Ma alla figlia Massimiliana, che vorrebbe rivedere il padre prima che sia troppo tardi, negli ultimi sette giorni la direzione di Villa Salus ha concesso una sola breve videochiamata. 
La recente scoperta della presenza di un operatore positivo al Covid 19, che ha contagiato alcuni colleghi e pazienti, ha reso pressoché inaccessibile la struttura sanitaria sul Terraglio, fino ad impedire le dimissioni di un paziente che, a detta della famiglia, non avrebbe più alcun motivo di prolungare il suo ricovero. «A causa della sua malattia in stadio avanzato mio padre non è più in grado di usare il cellulare e ora non sappiamo più nulla di lui - denuncia la figlia -. Dal reparto di Villa Salus in cui è ricoverato i medici non rispondono al telefono e non riusciamo più a sapere come sta, come lo stanno curando e qual è l’evolversi del tumore. Da quando ci sono stati i contagi sono riuscita a vederlo solo una volta per cinque minuti di videochiamata». Il ricovero a Villa Salus del padre di Massimiliana doveva durare una sola settimana e si è reso necessario a causa della prolungata assunzione di farmaci cortisonici che hanno provocato l’indebolimento delle vertebre. Durante la prima settimana di ricovero la direzione di Villa Salus ha permesso alla famiglia le visite quotidiane, fino alla scoperta dei casi di Covid, lo scorso 4 ottobre, bloccando l’accesso al reparto. «In questi ultimi sette giorni mio padre è stato sottoposto a tre tamponi risultando sempre negativo - riprende la figlia Massimiliana -. Ora non chiedo di poterlo visitare in reparto, ma di poterlo riportare a casa dove possiamo assisterlo amorevolmente come abbiamo sempre fatto in questi ultimi 5 mesi di malattia. Mio padre ormai non necessita più di cure, per assisterlo bastiamo io, mia madre e mia sorella con l’aiuto di una badante che vive in casa».
A seguito della richiesta della famiglia, ieri sera la direzione di Villa Salus ha però comunicato che il paziente versa in condizioni non critiche, ma comunque tali da sconsigliarne le dimissioni e che deve completare l’iter diagnostico con ulteriori esami ed analisi. «Se la famiglia ritiene opportuno che venga dimesso anzitempo, firmi la relativa richiesta sotto la propria responsabilità.

Ad oggi non è pervenuta nessuna richiesta formale in tal senso» concludono a Villa Salus.

Ultimo aggiornamento: 08:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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