Lorenzo e lo sparo mortale in palestra. «Un ragazzo gentile e riservato, sembra impossibile»

Giovedì 15 Ottobre 2020 di Davide Tamiello
Lorenzo Brasi

MARGHERA - «Un ragazzo sempre disponibile, sempre gentile. Mi aveva raccontato che suo papà faceva il motoscafista, era di origine veneziana ma da tempo abitava a Mestre con i genitori. Ci avevo parlato solo pochi giorni fa, mi aveva raccontato che voleva comprare casa ma che a Marghera per lui i prezzi erano troppo alti, per questo stava cercando in provincia». I clienti arrivano, parcheggiano, prendono la borsa dal bagagliaio dell'auto e si dirigono verso la palestra. Il nastrobianco e rosso della polizia, però, sbarra l'ingresso. Quando capiscono cosa è successo, sbiancano. Non riescono a credere che Lorenzo Brasi, 25 anni si sia ucciso.

«Lorenzo era il braccio destro del titolare - racconta un cliente storico della palestra margherina - faceva l'istruttore, l'assistente in sala, un po' di tutto.

Era molto preciso, lo vedevo sempre mettere a posto gli attrezzi lasciati in disordine». A Marghera, in via Orsato, ieri non si parlava d'altro. Inevitabile: quel ragazzo, alto e forte, l'avevano visto mille volte passare la strada e entrare in palestra. «Lorenzo faceva i turni di tutti - aggiunge una collega - era una figura molto presente in palestra. Anche perché appena finiva di lavorare, cominciava ad allenarsi, per ore. Passava dal bancone ai pesi, ogni giorno. Chi frequentava la palestra, a qualunque ora, difficilmente poteva non avere a che fare con lui». Sul fatto che avesse una pistola, però, nessuno dei colleghi pareva saperne nulla. «Non ce l'aveva mai detto - continua un altro personal trainer - e non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere, è incredibile». 


«Era un bel ragazzo, è innegabile - aggiunge una cliente - e poi era molto bravo, competente e professionale. Non è un segreto, erano in molte a volerlo come personal trainer. Certo era molto taciturno, riservato. Se pensate allo stereotipo del classico piacione da palestra, ecco, lui era quanto di più distante poteste immaginare». Riservato sul lavoro, così come nella vita privata. Lorenzo non amava particolarmente i social network: su facebook nessun profilo, su instagram una pagina ma privata. In passato, aveva prima lavorato per uno studio di registrazione che poi aveva preso in gestione. Poi, aveva virato verso un'altra passione, quella per la palestra. 
«Non sappiamo come sia potuto succedere - raccontano altri conoscenti - non capiamo cosa possa essergli passato per la testa. Lorenzo era un ragazzo sensibile, ma estremamente determinato. Farla finita così non sarebbe stato da lui, qualcosa deve averlo scosso profondamente.
D.Tam.
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Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 12:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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