Fdi scrive alla preside del liceo Marco Polo: «Studenti transgender, accettare il cambio del nome è reato di falso ideologico»

Domenica 2 Aprile 2023
Liceo Marco Polo di Venezia

VENEZIA - Falsità ideologica. È quanto rischierebbe la preside del liceo "Marco Polo" di Venezia, secondo Fratelli d'Italia, per aver consentito agli studenti transgender del suo istituto di sostituire il nome anagrafico ricevuto alla nascita. Una nuova polemica all'indomani della manifestazione che si è svolta al centro di Roma, la prima in Italia, per i diritti delle giovani persone trans. I giovani e le giovani trans al corteo hanno chiesto di superare le «barriere delle discriminazioni» che ancora vivono, reclamando di accedere alla carriera alias - ovvero la possibilità di usare il proprio nome di elezione nelle scuole e nelle università -ricordando anche chi ha subito violenza o chi non ha resistito all'odio e all'emarginazione come la professoressa trans Cloe Bianco, morta suicida la scorsa estate. I responsabili del partito di Giorgia Meloni hanno inviato una lettera, su carta intestata del partito, alla dirigente scolastica veneta Maria Rosa Cesari intimandole di interrompere le iscrizioni con carriera alias, sostenendo che sarebbero contrari all'art. 479 del codice penale, che punisce la falsità ideologica.

Così facendo, hanno aggiunto, la preside esporrebbe gli stessi insegnanti ad essere perseguibili di reato. Ma la preside non si è fatta intimorire e ha scritto una circolare al corpo insegnante, rendendo noto il fatto e confermando che il liceo proseguirà sul percorso iniziato: «È inaccettabile - ha detto - che un partito politico entri a gamba tesa nella vita della scuola. Siccome loro come partito non sono d'accordo, pretendono che noi eliminiamo la carriera alias. Ma queste per noi sono questioni etiche, non politiche».

La dirigente aveva ricevuto nel novembre scorso una reprimenda analoga dai movimenti pro-vita: «Allora non ho sentito l'esigenza di condividere la circolare con i docenti, ma stavolta sì. Del resto, è un partito di Governo che mi scrive. Nel mio liceo le differenze non sono un disvalore». E ai docenti, ha aggiunto: «facciamo squadra tutti insieme perchè è una battaglia culturale contro un tentativo reazionario di intromissione. Questi la grammatica istituzionale non sanno nemmeno cosa sia». Ed è polemica: «La crociata di Fdi contro i diritti continua. E' inconcepibile che ben due esponenti di FdI, su carta intestata di partito, di fatto minaccino una preside e l'autonomia scolastica dell'istituto stesso. E' un metodo intimidatorio che sa di squadrismo - dice il deputato del Pd Alessandro Zan - Il ministro dell'Istruzione Valditara non può restare anche questa volta in silenzio, serve una condanna netta delle istituzioni competenti contro queste pressioni vergognose per ribadire e tutelare l'autonomia della scuola». Sulla stessa linea la deputata del Pd Rachele Scarpa: «FdI attuta inaccettabili intimidazioni per riportare indietro un mondo dell'istruzione che sta avanti anni luce rispetto a loro. Ormai è chiaro: è l'esistenza stessa delle persone trans, o anche solo del diverso, a far sentire minacciati dal profondo i Fratelli d'Italia». Sono oltre 200 le scuole che in Italia hanno implementato la Carriera Alias e una quarantina le università.

Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 11:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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