VENEZIA - Siamo tornati al 1° febbraio, quando, dopo una prolungata vacanza natalizia, in Veneto i ragazzi si erano rimessi lo zaino in spalla e, finalmente, erano tornati a scuola.
L'ORGANIZZAZIONE
Attualmente i mezzi di trasporto pubblico viaggiano con una capienza ridotta al 50%. Significa che per far viaggiare anche gli studenti, sempre garantendo il distanziamento sociale, bisognerà aggiungere pullman e treni, prendendoli in affitto dai privati. «E ritorneranno anche gli steward, sono stati un'idea del Veneto che si è rivelata vincente per evitare assembramenti nelle stazioni e alle fermate dei bus, ma anche per spiegare ai ragazzi se sono in arrivo corse bis e quindi che è inutile accalcarsi per salire sul primo pullman arrivato», dice la vicepresidente De Berti.
I NUMERI
Il piano dello scorso 1° febbraio che sarà ripreso da mercoledì prevedeva il ritorno a scuola di 213.000 studenti, di cui circa 155.000 pendolari, oltre a circa 17.000 docenti e personale Ata. Per trasportare tutti ogni azienda di trasporti dovrà dunque mettere in azione mezzi aggiuntivi. Quanti? Solo a Padova il piano ne prevede 166 pullman in più, a Venezia e Mestre 131, a Treviso 120, a Belluno 18, a Rovigo 10, a Vicenza 143, a Verona 85. Totale: 683 mezzi in più. E poi gli steward: 48 a Venezia, 20 a Treviso, 6 a Belluno, 40 a Padova, 48 a Vicenza, 12 a Rovigo, 70 a Verona. Costo totale dell'operazione circa 6,5 milioni di euro al mese.
LE INDICAZIONI
L'Ufficio scolastico regionale per il Veneto ieri ha pubblicato sul proprio sito una nota del direttore generale Carmela Palumbo con tutte le indicazioni per il rientro in classe dal 7 al 30 aprile. Quanto alle superiori, la scelta era tra il 50% e il 75% in presenza. «Si ritiene - ha scritto Palumbo - che, in relazione allo stato dell'epidemia nella nostra regione e all'ampia e ormai prevalente diffusione delle varianti, in particolare di quella inglese, si debba mantenere in presenza la popolazione studentesca nella misura del 50%». E, come per i trasporti, anche in questo caso varranno le indicazioni dello scorso gennaio.
Infine, una curiosità: il ricorso al Tar di un gruppo di genitori contro la chiusura delle scuole decisa da Zaia lo scorso gennaio è stata discussa il 24 marzo e si attende il verdetto dei giudici. Anche se irrilevante dal punto pratico, visto il ritorno in classe dei ragazzi.