Rivoluzione a San Giuliano: 15 nuovi capannoni al posto dei vecchio

Venerdì 15 Giugno 2018 di Elisio Trevisan
Rivoluzione a San Giuliano: 15 nuovi capannoni al posto dei vecchio
MESTRE - Ogni tassello è andato al suo posto e il sindaco Luigi Brugnaro è pronto a presentare il progetto di riqualificazione dell'area di San Giuliano. Significa che dentro c'è tutto: la sistemazione delle società sportive della punta, l'infrastrutturazione del Parco per ospitare i grandi eventi come i concerti, il destino del canile, il nuovo ponte ciclo pedonale sopra al canal Salso per collegare il Parco con la pista sul ponte della Libertà per Venezia, il completo rifacimento della riva dove operano le ditte di trasporto e nautiche. Uno dei punti fondamentali del progetto di riqualificazione dell'area è proprio quest'ultimo perché la demolizione dei vecchi capannoni che ospitano le attività economiche e il ridisegno di tutta la zona permetterà di allargare il Parco fino alla riva del canal Salso.  Dopo decenni di discussioni e polemiche, con gli ambientalisti e parte delle Amministrazioni comunali succedutesi che volevano eliminare l'area economica per destinare tutti i terreni a Parco non avendo mai trovato però una seria alternativa dove insediare le ditte di trasporto e quelle nautiche, finalmente gli imprenditori hanno trovato la quadra con il Comune.

ACCORDO DI PROGRAMMA
Ora manca solo la firma dell'Accordo di programma tra privati, Comune, Demanio che possiede le rive e Ater proprietaria dei terreni compresi tra i capannoni e la recinzione del Parco. Dopodiché potranno partire i lavori, e nel giro di un paio d'anni tutto sarà completato: viabilità e sottoservizi nuovi, che verranno realizzati per primi, e quindi i nuovi capannoni che si inseriranno esteticamente nel paesaggio e occuperanno 600 metri di banchina invece del chilometro attuale. Verranno, insomma, raggruppati liberando spazio per creare una nuova passeggiata del Parco di San Giuliano verso la punta dove ci sono le società sportive.

Non solo, perché il progetto prevede pur che l'area economica si allunghi verso l'interno dove ci sono appunto alcuni terreni dell'Ater, in modo da creare anche una doppia viabilità: una riservata ai camion e agli altri mezzi delle ditte e una solo per chi è diretto all'area sportiva e alla porta Gialla del Parco. Il progetto dell'architetto Nicola Svalduz, che sostituisce quello dello studio Mar giudicato troppo costoso e soprattutto troppo impattante perché occupava gran parte della riva del canal Salso, è stato messo a punto negli ultimi mesi confrontandosi con il nuovo direttore comunale Sviluppo del Territorio e Città Sostenibile Danilo Gerotto e con i tecnici di Urbanistica ed ora è, dunque, pronto per partire. I privati investiranno circa 500 mila euro per ogni nuovo capannone oltre a pagare le opere pubbliche, cioè strade e sottoservizi. Resta solo da chiarire chi dovrà finanziare il rifacimento delle rive, se lo Stato attraverso il Demanio o i privati.

I LAVORI
Anche l'organizzazione dei lavori è stata definita perché si dovranno demolire i vecchi capannoni e costruire quelli nuovi senza interrompere le attività: e così si comincerà prima di tutto realizzando la nuova viabilità, perché parte del sedime della strada esistente verrà occupato dai nuovi capannoni; dopodiché si demoliranno i primi quattro capannoni in punta San Giuliano e contemporaneamente se ne costruiranno quattro di nuovi verso il cavalcavia; e man mano si procederà verso il centro spostando un po' alla volta tutti i capannoni.

Un aspetto fondamentale del progetto per le attività economiche di San Giuliano è che le destinazioni economiche e produttive non potranno cambiare, vale a dire che i trasportatori che ogni giorno riforniscono via acqua Venezia di oltre il 50% delle merci di cui necessita dovranno continuare a fare quel mestiere. Gli assegnatari degli spazi potranno anche venderli ma a soggetti che faranno la stessa attività, questo per evitare speculazioni immobiliari su un'area che altrimenti potrebbe diventare molto appetita. Bloccando preventivamente le speculazioni, si impedirà che il ridisegno e la riqualificazione complessivi pensate dal Comune vengano vanificati.
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