I tre amici di Riccardo salvati sul Civetta: «Avevamo corde e scarponi, ecco perché abbiamo chiamato i soccorsi»

Giovedì 22 Settembre 2022 di Sara Zanferrari
MONTE CIVETTA Uno degli amici di Riccardo prima dell'intervento del soccorso alpino
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SANTA MARIA DI SALA - «Volevamo portare una foto di Riccardo alla croce sulla cima del Civetta». I tre ventenni di Santa Maria di Sala che lunedì scorso - 19 settembre - sono rimasti bloccati a tremila metri di altezza lungo la ferrata degli Alleghesi (un quarto si era fermato ad attenderli in rifugio), sono gli amici di Riccardo Gallo, il diciannovenne di Veternigo che ha perso la vita nel tragico incidente domenica 4 settembre lungo la statale noalese di ritorno da una serata in discoteca. Non si aspettavano però di incontrare così tanta difficoltà, l’estate non era ancora finita, era caduta sì la neve sopra i duemila metri, ma non credevano fosse sufficiente a bloccarli nel loro intento. Samuel, Matteo e Omar se lo erano ripromessi all’indomani del funerale, si sono organizzati e sono partiti sabato scorso . 17 settembre - alla volta della montagna, fermamente decisi a scalarla, gesto che hanno intenzione di compiere ogni 4 settembre per omaggiare il ricordo dell'amico. 

IN DIFFICOLTÀ
Questa prima volta però le cose non sono andate per il verso giusto. I ragazzi la raccontano tuttavia in modo diverso e non digeriscono i commenti anche aggressivi che sono stati riservati sui social. «Con la natura non si scherza mai, bisogna sempre portarle rispetto. Non siamo partiti come degli sprovveduti, la montagna la conosco, conosco i segnali che mi manda. – spiega Omar - Avevamo gli scarponi, e anche le imbragature e le corde. Abbiamo deciso di non correre il rischio di rifare la strada in discesa, visto che mancavano dei tratti di corda. Poi abbiamo anche visto un corvo nero che volteggiava intorno a noi e lo abbiamo preso come un presagio funesto».

Niente scarpe da tennis, insomma, dicono Samuel Rigo 18 anni, Matteo Toniolo 22 e Omar Saadaoui 19, e pure una certa esperienza: Samuel fa il “muratore acrobatico” e Omar è scalatore abbastanza esperto. È quest’ultimo, infatti, a raccontare come i ragazzi si siano ben preparati per l’avventura, accampandosi con una tenda ai piedi del Civetta sabato sera, attendendo poi domenica che il sole sciogliesse un po’ la neve che era scesa negli ultimi giorni.

Lunedì mattina alle 10.30, si sono decisi a partire, convinti anche dalla presenza di un altro scalatore americano che in solitaria ha fatto lo stesso percorso davanti a loro. È stato quest’ultimo che a un certo punto a 2.900 metri ha gridato “Impossibile, impossible”, impossibile andare avanti, la ferrata non era ben sistemata e grazie a corda e rampino si è calato in discesa per tornare al rifugio. 



«PUNTI SCOPERTI»
«C’era un pezzo di corda che collegava solo metà della facciata, le corde mancavano proprio sui dei punti cruciali – spiega Omar - A questo punto noi avevamo tre opzioni: chiamare i soccorsi, continuare a cercare di salire oppure scendere, ma anche scendere era una follia, non so come abbia fatto l’alpinista, le scale erano anche scivolose. Abbiamo perciò deciso che la decisione più prudente fosse quella di allertare i soccorsi: alle 13.40 abbiamo chiamato il 112 e si è mossa tutta la macchina. Ci hanno chiesto la geolocalizzazione col telefono, gli abbiamo inviato i dati e sono arrivati una ventina di minuti dopo. Il pilota si è appoggiato con la barra, ha fatto smontare il soccorritore, poi si è alzato in volo ed è tornato poco dopo a riprenderci, assicurandoci col moschettone all’elicottero durante le operazioni di salita. Ci hanno poi lasciati al rifugio».

Adesso aspetteranno la prossima estate per ritentare e portare l’immagine di Riccardo in cima il 28 luglio, giorno del suo compleanno. Resta un po’ di amaro in bocca: «Sono state dette tante falsità e cattiverie – conclude Omar con gli amici - Eravamo attrezzati e consapevoli. Il gesto che stavamo compiendo aveva un valore, lo stavamo facendo per un amico che se ne è andato». 
 

Ultimo aggiornamento: 07:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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