Profughi, il sindaco Talon: «Aiutatemi
Sono allo stremo, non so cosa fare»

Lunedì 13 Luglio 2015
Giorgio Talon (in nero) e la protesta dei profughi
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ERACLEA - «Sono allo stremo, qualcuno mi aiuti perché non so come venirne fuori». Il sindaco di Eraclea, Giorgio Talon, lo dice con la voce flebile, spossato dalla vicenda dei migranti che sono arrivati nel suo comune (430 a fronte dei 100 previsti), piazzati in un residence tra le case dei turisti e che oggi hanno inscenato una protesta per disagi vissuti, bloccando di fatto il centro della località balneare veneziana. «Se non pone la mano qualcuno sopra di me, non so come uscirne. Qualsiasi cosa faccia - osserva Talon - non va bene a nessuno. Qualcuno mi deve aiutare - ribadisce - altrimenti non ne esco più da questa vicenda».



Il primo cittadino è fortemente preoccupato, anche perché si è in piena stagione turistica e gli ospiti alloggiati ad Eraclea Mare, una delle località più frequentate del litorale veneto, si sono già fatti sentire, lamentandosi che i migranti disturbano. Il disagio è evidente e i villeggianti chiedono che i migranti siano ospitati altrove. «Il prefetto - prosegue - giovedì scorso mi aveva assicurato che il numero dei migranti non sarebbe aumentato. E invece ieri ne sono arrivati altri 10. Non posso accettare altri arrivi. Non c'è più rapporto fiduciario istituzionale».



Talon ricorda la 'marcia' fino in Prefettura della scorsa settimana tornando a proporre il trasferimento dei migranti nell'ex caserma di proprietà comunale. Un aiuto che, a suo dire, non è arrivato nemmeno dal Consiglio regionale: «il presidente Ciambetti - accusa - non mi ha ricevuto. Certo c'era l'emergenza della tromba d'aria, ma almeno si poteva incaricare un suo sostituto».



Stasera lo attende un consiglio comunale straordinario nel corso del quale presumibilmente l'opposizione chiederà le sue dimissioni «perché non ho saputo gestire la situazione.
Aspetto i loro consigli. No, non mi dimetto - si sfoga - perché questo vuol dire che la prefettura nominerà un commissario che potrà continuare indisturbato a usare Eraclea, senza ritegno». Sulla protesta dei migranti, Talon rileva che i più agitati erano quelli di lingua francofona. «Si lamentavano che non c'è energia ed invece mancava qualche lampadina, che sono costretti a dormire su un materasso sul pavimento e la cooperativa mi ha detto che non vogliono le doghe sulle brandine. Il problema vero è che la cooperativa ha un numero così elevato di migranti da gestire che non riesce a contenere l'emergenza».
Ultimo aggiornamento: 20:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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