Premio alla carriera a Silvia Vianello, la top manager del Medio Oriente tra le 100 italiane più influenti al mondo

Venerdì 16 Aprile 2021 di Manuela Collodet
Silvia Vianello

VENEZIA  - «Il premio alla carriera è arrivato quando ho rinunciato alla carriera». Sorride Silvia Vianello mentre racconta il suo stupore nell'accorgersi della strana coincidenza. Eppure è proprio così il premio Isfoa alla carriera, uno dei più ambiti, selettivi, prestigiosi ed esclusivi riconoscimenti italiani, assegnato anche a Fiorello e a Chiara Ferragni, quest'anno andrà alla donna che nel 2020 ha deciso di cambiare strada e mettere le sue competenze al servizio degli altri. Classe 1979, originaria di Noventa di Piave, una laurea a Ca' Foscari, docente di Marketing a Houston, New York, Milano.

Ora a Dubai, prima come direttore in Maserati poi di un Innovation Center, inserita da Forbes nel 2018 tra le 100 donne italiane più influenti al mondo, ha deciso di diventare Coach di Carriera per mettere al servizio degli altri la sua vasta esperienza come professoressa, imprenditrice, dirigente, consulente, giornalista. E attraverso la Silvia Vianello Academy aiuta le persone a diventare la migliore versione di se stesse e a sviluppare una carriera di successo.

 

Una passione, se non una missione, quella di aiutare gli altri che lei ha sempre avuto.«Io vengo da una famiglia molto umile, sono la prima laureata della mia famiglia. Avrei voluto fare psicologia, ma non avevo i soldi per andare a Padova, così ho optato per Economia a Ca' Foscari cercando di crearmi un piano di studi più vicino possibile al mio sentire. E infatti mi sono laureata in Marketing con una tesi sulla psicologia del consumatore. Il periodo della pandemia mi ha fatto capire che aiutare gli altri è ciò che io voglio davvero fare».
Mettendo in campo la sua competenza nel settore delle risorse umane.
«Una passione che nasce dall'aver capito che spesso le risorse umane sono risorse disumane e che quindi c'era tanto bisogno di aiuto. Sono vent'anni che insegnando nelle business school faccio il coach di carriera, però lo facevo solo per i miei studenti. L'anno del Covid mi ha fatto capire che avevo un'opportunità incredibile di aiutare il mio Paese anche a distanza. Il Covid ha penalizzato molto soprattutto determinate categorie di lavoratori, c'era tanto bisogno di aiuto e mettere a disposizione la mia rete internazionale di contatti poteva essere molto importante per le persone»


Qual è l'esperienza professionale che l'ha segnata di più a livello umano?
«La più bella è quella attuale. Trovo divertente aver vinto un premio alla carriera nel momento in cui ho rinunciato alla mia carriera per aiutare le carriere degli altri. Durante la mia vita ho vinto moltissimi premi per quello che stavo facendo, ma vincere un premio alla carriera nell'anno in cui ho lasciato tutto per dedicarmi solo e interamente agli altri mi fa venire i brividi dalla gioia. Mi fa capire che se aiuti gli altri non sbagli mai».


Quando è nata l'esigenza di essere a servizio degli altri?
«I primi giorni di lockdown l'anno scorso ho scritto in due settimane a velocità record un libro per aiutare le persone a creare un profilo Linkedin di successo, perchè avevo capito che ci sarebbe stata un'ecatombe di disoccupati. Era urgente aiutare le persone a riqualificarsi. Questa doveva diventare la missione della mia vita perchè negli anni avevo sofisticato molte tecniche vincenti per i miei studenti ed era arrivato il momento di metterle a disposizione di tutti».


Quali sono le opportunità che questa pandemia ci porta?
«Ce ne sta portando davvero molte perchè a livello mondiale il mercato del lavoro è diventato più fluido. La cosa importante è imparare competenze nuove perchè la pandemia ha accelerato sul fronte della digitalizzazione e si sono create tante nuove posizioni lavorative che prima o non c'erano proprio o adesso sono ad altissima richiesta. Penso a tutti quei lavori come project management sulla digitalizzazione, sull'online, sull'intelligenza artificiale. Tutte posizioni che danno una possibilità in più a chi ha voglia di rivincita»


E in questo contesto che consiglio si sente di dare ai giovani?
«Non smettete mai di imparare. E vale anche per i meno giovani. E non smettete mai di crederci. Senza fiducia non si arriva da nessuna parte: il successo parte sempre dalla testa. La mente va allenata come i muscoli in palestra. Non si tratta di non avere paura, ma di affrontare il cambiamento con un nuovo spirito. Tutti a volte non ci siamo sentiti abbastanza, ma è importante costruire all'interno dei propri processi di vita e di pensiero delle modalità che ti fanno vincere queste paure, invece che esserne succubi. La passione che mettiamo nelle cose sarà sempre una determinante per il successo. Per questo dobbiamo fare qualcosa che sentiamo veramente nostro e che corrisponde ai nostri valori».
 

Ultimo aggiornamento: 18:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci