VENEZIA - Rifiutare un pagamento col Pos è vietato da più di un anno eppure, a quanto pare, c'è ancora chi prova a fare il furbo. «Non capisco come possa succedere, soprattutto in un territorio a vocazione turistica come quello del Veneziano - commenta il comandante provinciale della guardia di finanza lagunare, il generale Giovanni Salerno - eppure è così, i verbali continuano a esserci.
I DATI
Dal 1 luglio del 2022, infatti, da quando cioè sono entrate in vigore le nuove disposizioni legislative che prevedono sanzioni per l'inosservanza dell'obbligo di accettare pagamenti elettronici, 37 tra bar, negozi e ristoranti sono stati scoperti a rifiutare ai clienti la transazione con il Pos: sanzione di 30 euro cui si aggiunge il 4% del valore della transazione elettronica rifiutata. In questo caso la maggior parte degli episodi sono stati riscontrati tra Jesolo e Venezia. L'altro fronte invece è quello di chi, appunto, alza il conto a chi chiede di pagare con la carta o con il bancomat. In questo caso sono stati 12 gli esercizi commerciali segnalate all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, organo competente alla contestazione e all'accertamento del divieto di sovrapprezzo. Oltre la metà di queste contestazioni sono state riscontrate a San Donà di Piave: cinque di queste da gennaio, compresa una a una struttura sanitaria privata. «Le segnalazioni dei cittadini per riscontrare questo genere di abusi sono fondamentali - continua Salerno - perché ricordo che secondo la legge non è vietato non possedere il Pos. È vietato rifiutare una transazione con il Pos: dunque, i controlli della guardia di finanza o di altri corpi dedicati come la polizia locale non sempre sono sufficienti a individuare chi non rispetta la legge, serve il contributo dei cittadini». Le fiamme gialle però possono dormire sonni tranquilli: le "sentinelle", su questo tema, effettivamente non mancano.
SEGNALAZIONI
Il tema sembra aver toccato molto il cuore (e il portafoglio) della gente, scottata magari anche dai rincari e dall'inflazione del periodo: le segnalazioni al 117, in questi ultimi mesi, sono state praticamente quotidiane. «Abbiamo notato una grande attenzione dei cittadini sul tema -. Aveva già sottolineato alcuni mesi fa il generale Salerno - oltre alle numerose attivazioni tramite il numero 117 sono in molti a volersi recare di persona presso le caserme del Corpo per formalizzare le segnalazioni e permettere, dunque, le relative verbalizzazioni».