Voleva salire sul treno violando la quarantena, bloccato dagli agenti

Mercoledì 6 Gennaio 2021
I controlli della Polfer nella stazione di Venezia Santa Lucia
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VENEZIA - Il protocollo di intervento al tempo del Covid è rigido anche per i poliziotti che, svolgendo servizio sul territorio, sono o vengono a stretto contatto con le persone. Obbligatorio l’uso delle dotazioni di protezione individuale soprattutto a tutela personale per non correre il rischio di contagiarsi nel caso il controllo o l’arresto coinvolga un soggetto positivo. Ne sanno qualcosa gli agenti della Polfer di Venezia Santa Lucia che lo scorso ottobre hanno bloccato un 58enne che stava cercando di salire su un treno in partenza di lì a poco. Lo avevano riconosciuto dalla foto segnaletica allegata all’ordine di rintraccio diramato in tutta la regione e che tra le altre specifiche, informava che si trattava di un soggetto che aveva contratto l’infezione e che si era reso irreperibile violando l’obbligo di quarantena. Si trattava dei giorni in cui erano scattate le prime misure restrittive per il contenimento della diffusione del contagio e quindi era molto probabile che l’uomo, di origine ghanese, potesse muoversi in treno. E infatti è stato così. Quando gli è stato chiesto di recarsi negli uffici della Polfer si è dimostrato per nulla collaborativo. Anzi. Ha reagito malamente cercando anche lo scontro fisico. Alla fine è stato immobilizzato e per lui è scattato l’arresto per minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Nell’immediatezza è stato portato in ospedale per essere nuovamente sottoposto a tampone e rispettare la quarantena.
Il BILANCIO
Questo caso limite risulta fra i 98.292 controlli identificativi svolti in tutta la regione dal personale del Compartimento Polfer del Veneto nell’anno appena concluso. Dodici mesi costellati da ben due lockdown causati dalla pandemia che hanno costretto i poliziotti ad affiancare alla solita attività di prevenzione e repressione (contrasto ai borseggi e allo spaccio di droga, rintraccio di minori, ecc) anche i controlli mirati anti Covid. Vale a dire la verifica puntuale che non ci fossero situazioni di sovraffollamento nei convogli e che i passeggeri comunque ammessi nei treni rimasti operativi, rispettassero le norme di distanziamento fisico, indossando rigorosamente la mascherina.

Unico modo anche per i viaggiatori per ridurre al minimo il rischio di contrarre il Covid perché certo a priori non si può sapere se chi viaggia con te anche a due o tre sedili di distanza sia o meno positivo, sapendolo o meno di esserlo.

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