VENEZIA - Sono circa 600 le occupazioni di suolo pubblico in deroga consentite dalla delibera del 13 maggio scorso, di cui solamente una quarantina risultano compatibili con i pianini e i criteri individuati dalla Giunta nel corso del 2015.
STOP AL PLATEATICO SELVAGGIO
«La delibera dice fino alla conclusione dello stato di emergenza, come anche eventualmente prorogato a data successiva al 31/12/2021, dalle competenti autorità statali con appositi atti normativi e conseguenti atti amministrativi generali di competenza statale e/o regionale. Questo - spiega l'assessore - significa che se continuerà lo stato di emergenza ci sarà la proroga fino alla fine dello stesso anche per i tavolini. È ovvio che le attività saranno agevolate nel caso malaugurato in cui l'emergenza dovesse continuare». Poi c'è un altro aspetto interessante, che potrebbe superare il ritorno allo status quo del 2019 e il divieto di nuove concessioni al di fuori di quelle già previste dalla pianificazione comunale. In delibera, infatti, si prevede che si studi nel corso del prossimo anno un tipo di occupazione del suolo pubblico differente, purché compatibile sotto il profilo paesaggistico e del la mobilità.
ANALISI DEI DATI
La Giunta infatti ritiene che l'anno 2022 possa essere un periodo di analisi dei dati sulle occupazioni di suolo pubblico, al fine di impostare una politica relativa alle stesse per un coerente adeguamento degli strumenti di pianificazione e di regolamentazione, valutando la possibilità di concedere plateatici anche nelle aree attualmente non pianificate, purché non siano d'intralcio al passaggio, anche eventualmente rivedendo lo studio sui flussi pedonali nella città antica. Qualche tavolino in più potrebbe spuntare. Ma solo dopo aver eliminato la stragrande maggioranza delle 600 nuove occupazioni, alcune delle quali si trovano anche in calli non certamente larghe.