MESTRE - Sempre in prima linea. È il caso di dirlo. Fino all'ultimo giorno di servizio al comando provinciale dei vigili del fuoco di Mestre, a capo del turno C. Già perché Valerio Salviato residente a Pianiga va in pensione, a 60 anni compiuti lo scorso 20 agosto, 40 anni trascorsi con la divisa da pompiere.
Quelli della Fenice
Salviato è uno degli ultimi di quelli della Fenice, al comando dell'allora dirigente Alfio Pini che si adoperarono per domare l'incendio che distrusse il 29 gennaio del 1996 il teatro simbolo di Venezia. Lui non era al lavoro ma non c'è stato bisogno che qualcuno lo chiamasse per mettersi a disposizione delle squadre di soccorso. Quindi la prova impegnativa e complessa nel 1997 sul fronte dell'emergenza del terremoto in Umbria e nella Marche e poi innumerevoli interventi che lo hanno visto in campo in prima persona, fra cui per ricordarne alcuni il travaso e la messa in sicurezza nel dicembre 2006 di una autocisterna di gpl incastrata nel sottopasso di Ballò a Mirano e fra i più recenti la gestione del rogo all'impianto della Ditta 3V Sigma di Malcontenta nel giugno 2020 e appena tre mesi dopo il salvataggio di una bambina di 10 anni intrappolata dalle fiamme nell'appartamento al terzo piano di un condominio di Mestre.
La sala operativa
Ma Salviato è anche l'uomo della centrale operativa o per essere più precisi della gestione informatizzata del 115 con il ruolo di coordinatore: simo nel 2002 e lui contribuisce in maniera sostanziale alla realizzazione di una struttura snella e innovativa presa a modello per gli altri comandi provinciali e forma generazioni di operatori di sala operativa sia dei pompieri che dei volontari della Protezione civile. Dal 2009 al 2011 è a Mira e da capo distaccamento passerà alla sede di Mestre dove conclude la sua carriera nel corso della quale è diventato punto di riferimento prezioso e affidabile per tutti anche per i superiori. Questi ultimi, ringraziandolo, scrivono nella nota di merito: «La sua costante disponibilità nel fornire contributi tecnici, l'analisi e predisposizione a suggerire soluzioni a problematiche anche complesse, l'abilità nel perorare proposte con convinzione, tenacia e in modo deciso nonché la sua enorme devozione per il lavoro siano di esempio per tutti i colleghi. Di Salviato ricorderemo oltre all'esemplare preparazione negli aspetti del soccorso dalla Sala Operativa, sua grande passione, fino alla gestione del personale passando per la capacità di conduzione dei mezzi pesanti anche la puntualità, l'affiatamento al limite della fratellanza con alcuni colleghi, i consigli dispensati ai più giovani con la volontà di farli crescere».