Palazzoni nuovi già al tetto e abbandonati da sette anni, cantiere ripartito: fine del "buco"

I grandi edifici all'angolo tra viale San Marco e via Sansovino rimasti bloccati e diventati ricettacolo di sbandati

Sabato 26 Agosto 2023 di Fulvio Fenzo
Cantiere tra viale San marco e via Sansovino

MESTRE - Sì, stavolta non è un bluff come quello del 2015, quando tornarono gli operai per fermarsi pochi mesi dopo. Nel maxi cantiere all'angolo tra viale San Marco e via Sansovino rimasto bloccato per sette anni e diventato nel frattempo ricettacolo di sbandati, spacciatori e tossicodipendenti, adesso si sta già lavorando sul serio per riavviare i lavori e concludere finalmente la realizzazione dei tre condomini con una novantina di appartamenti, oltre al recupero dell'ex centrale "Cellina" affacciata sul Viale.

E, dopo le maxi-pulizie necessarie dopo anni di abbandono di questo "buco" di Mestre, nel giro di un paio di settimane arriveranno gru, impalcature ed attrezzature per finire finalmente gli edifici che erano rimasti bloccati dal doppio fallimento delle precedenti ditte costruttrici.

PULIZIE
Ruspe per ammassare quintali di immondizie, idropulitrici a tutto spiano, pompe per aspirare l'acqua che aveva sommerso i garage interrati da chissà quanto tempo: in questi primi giorni di lavori le imprese incaricate da "Salicornia Srl" - la società che l'anno scorso ha sborsato 10 milioni di euro per acquisire il compendio - si stanno occupando di ripulire i palazzoni dal livello interrato fino ai sottotetti nei quali, in questi anni, avevano trovato dimora decine e decine di clochard, ripetutamente fatti sgomberare dalla polizia locale e poi regolarmente tornati.
Come avevano denunciato a più riprese i residenti della zona, sono stati trovati resti di falò accesi praticamente in ogni piano, più coperte, materassi, immondizie, carcasse di animali e le ormai immancabili siringhe. Anche in questi giorni in cui il cantiere è di fatto avviato, gli operai devono fare i conti con qualche "accesso indesiderato" di sbandati che tentano ancora di scavalcare la recinzione, con la differenza però che, vista la presenza delle squadre, se ne vanno alla ricerca di qualche altro posto dove bivaccare.

CONTA DEI DANNI
Ma non si tratta solo di portar via i rifiuti. Entrando nel cantiere fantasma è stata fatta anche la "conta dei danni" subiti dai tre edifici che erano ormai al grezzo avanzato. E qui sono arrivate le conferme a quanto era stato paventato da tempo: i tre condomini non hanno subito solo vandalismi su vandalismi, ma sono stati un po' alla volta depredati di tutto ciò che poteva essere portato via, a partire da tubi, condotte e raccordi in rame e ottone che erano già stati interamente installati. Dentro, di tutto questo, non sarebbe rimasto più nulla, e tutto dovrà essere nuovamente posato. Sul tetto, poi, difficilmente potranno essere recuperati i pannelli solari che hanno ormai una decina d'anni. Ai dieci milioni di euro pagati per comprare l'area, Salicornia (società controllata dal Gruppo Unicredit) dovrà investirne ora altrettanti - probabilmente anche 12 o 13 - per completare i tre condomini e mettere finalmente sul mercato gli 89 appartamenti.

LA RIPARTENZA
Per terminare l'intervento, come si legge nel (piccolo, almeno per ora) cartello di cantiere, Salicornia si è affidata all'impresa "The Builder" che ha formalmente avviato l'attività all'inizio del maggio scorso. Una volta riavviato il cantiere vero e proprio (quello cioè con i "mattoni" e non solo con le pulizie) si parla di un paio d'anni per finire i tre condomini, mentre una partita a parte se la gioca il recupero dell'ex centrale Cellina per la quale si stanno ancora discutendo i progetti con il Comune. È delle scorse settimane, infatti, la querelle sorta nella Municipalità di Mestre riguardo uno spazio ad uso pubblico che era stato promesso all'interno del compendio già nella convenzione con la precedente società che aveva avviato l'operazione nel novembre del 2009, quando gli appartamenti in costruzione erano quotati tra i 200mila e i 400mila euro, a seconda delle metrature. La nuova delibera impone lo stralcio delle destinazioni a direzionale e commerciale (previste nell'ex Cellina) per lasciare spazio solo al residenziale che andrà ad aggiungersi agli 89 appartamenti, con la demolizione dell'ex casa del custode che si trova fra i tre palazzoni e la sua ricostruzione di uguale cubatura sul fronte di viale San Marco: è qui che saranno ricavati i 130 metri quadrati, tra il pianterreno e il primo piano, per la Municipalità.
 

Ultimo aggiornamento: 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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