Paghe troppo basse, i lavoratori edili scappano all'estero

Al convegno di ApiNordest le preoccupazioni del settore per la carenza di manodopera: «Servono misure strutturali»

Lunedì 12 Giugno 2023
Lavoratori edili

MESTRE - «Abbiamo una difficoltà costante nel reperimento di manodopera. Molti lavoratori dell'edilizia si sono spostati all'estero dove ricevono stipendi più alti, perché qui in Italia un dipendente di un'impresa edile costa al datore di lavoro circa 3.500 euro al mese, ma in busta paga ne vede solo 1.500. Dovremmo arrivare a invertire le cifre: di 3.500 euro 2mila dovrebbero essere per il dipendente e 1.500 per lo Stato».
Munir Semsi, macedone in Italia dal 1992 e oggi titolare di un'impresa edile veneziana da oltre 4 milioni di fatturato e oltre 25 dipendenti, è il presidente di ApiNordest, associazione nata alla fine del 2021 con 13 soci fondatori tra imprenditori delle costruzioni e professionisti dei servizi collegati, italiani e macedoni, con l'intento di sviluppare una migliore cooperazione attraverso lo sviluppo di una rete di rapporti economici, professionali e sociali.

Del resto la comunità macedone in Veneto è particolarmente rappresentata con 25mila cittadini in tutta la regione provenienti dal Paese balcanico (e di cui 15mila godono già della cittadinanza italiana), e solo a Venezia sono oltre 5mila, con circa 140 partite Iva impegnate nell'edilizia.

IL NODO STIPENDI

«Solo con buste paga più pesanti potremo motivare i nostri collaboratori a operare nell'edilizia, valutando anche una migliore gestione dei flussi da Paesi extraeuropei - riprende Semsi -. A questo proposito la nostra associazione ha intenzione di sviluppare un tavolo di lavoro proprio con la Macedonia per reperire e formare il personale che ci serve».
L'ultimo Decreto Lavoro, insomma, non sembra essere sufficiente, con quei 100 euro in più nello stipendio dal 1. luglio, ma solo fino al 31 dicembre 2023, attraverso un esonero contributivo che, non essendo un intervento strutturale, lascia aperte molte incertezze per il futuro, e per questo ApiNordest ha organizzato un convegno a Villa Grimani di Martellago.
«Il decreto entrato in vigore il 5 maggio di quest'anno - ha introdotto Paolo Bustreo, consulente del lavoro - si pone come obiettivo la continuità della crescita economica del nostro Paese che è iniziata dopo due anni di pandemia. Questo è il progetto del governo per far si che si innalzi il netto del lavoratore da un minimo di 60 a un massimo di 100 euro. Dall'1 gennaio 2024 tutto tornerà però come prima, e dovremo in qualche modo sopperire a questa nuova mancanza di retribuzione trovando altri sistemi, possibilmente più strutturali, per dare certezza al mondo del lavoro».

IL DIBATTITO

«Associazioni come ApiNordest sono importanti proprio per sviluppare un dialogo con le istituzioni - ha affermato Marco De Sabbata, direttore dell'Inps di Rovigo - per rafforzare l'inclusione e promuovere il rispetto delle regole per creare valore sociale. Compito dell'Inps è quello di essere accanto all'imprenditore e sostenere le imprese virtuose: non siamo controparti, siamo insieme parte della stessa comunità». «Anche il nostro Istituto è un alleato delle imprese - ha aggiunto Donatello Ghezzo, direttore Inail di Venezia Terraferma - per promuovere la sicurezza sul lavoro e soprattutto per prevenire gli infortuni attraverso programmi di finanziamento per le imprese che investono in prevenzione». «Purtroppo il 60% delle imprese italiane non aderisce ad alcun sistema di rappresentanza - ha detto Marco Zecchinel, presidente Confapi - e questo è un vulnus del nostro sistema sociale perché significa che la parte produttiva del Paese non partecipa alla vita politica, non vota, non è rappresentata nelle decisioni. Per questo l'Italia ha bisogno di associazionismo e ha bisogno di associazioni come ApiNordest che credono in questo Paese molto più di noi». «Anche il sindacato deve fare la sua parte - ha aggiunto Massimo Grella, segretario generale della Cisl veneziana - riuscendo a cambiare pelle per smettere di essere in contrapposizione con le imprese. Al contrario, bisogna creare collaborazione e proposta, sempre nella tutela del lavoro e dei lavoratori, altrimenti non usciamo dalle sabbie mobili in cui questo Paese si trova. Dove abbiamo cercato soluzioni condivise sono stati raggiunti risultati importanti».

Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 09:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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