Otello, il Moro di Venezia, e la tragedia della bella Desdemona, uccisa per gelosia

Lunedì 31 Gennaio 2022 di Alberto Toso Fei
Otello visto da Matteo Bergamelli

Di lui non conosciamo l'origine, solo che è un Moro; un soldato valoroso che - conformemente all'usanza veneziana che prevedeva l'assoldamento di capitani stranieri da porre al comando delle truppe - comanda l'esercito veneziano.

William Shakespeare gli assegna il nome di "Otello", e attraverso uno dei suoi vari scritti immortali, ne conosciamo anche la vicenda letteraria, riassumibile in questo modo: generale al servizio di Venezia, si è unito in matrimonio d'amore con Desdemona, la giovanissima figlia del senatore Brabanzio, superando l'accusa di averla stregata. Ricevuto l'ordine di trasferirsi a Cipro, minacciata dai Turchi, Otello nomina suo luogotenente il giovane Cassio, scatenando il rancore di Iago che comincia a tramare la sua vendetta.

Questa si compirà quando Otello, cedendo alle insinuazioni di Iago, si convince che Desdemona lo tradisce con Cassio e, accecato dalla gelosia, la uccide; subito dopo, scopertane l'innocenza, si toglie la vita.

"Othello, the Moor of Venice", scritto intorno al 1604, è senza ombra di dubbio uno dei capolavori di Shakespeare, che ha ispirato diversi autori successivi e generi molteplici, dalla letteratura di Voltaire alle opere di Gioachino Rossini e Giuseppe Verdi, fino alla versione cinematografica (su tutte le esistenti) di Orson Welles del 1951. Eppure nemmeno il Bardo, a cui si deve il nome del personaggio, ne fu l'inventore: attinse infatti la trama della sua celebre tragedia da una novella degli "Hecatommithi" del tragediografo ferrarese Giambattista Giraldi Cinzio, scritti nel 1565: Alla pari dell'autore italiano Shakespeare avrebbe fatto figurare come protagonista della sua opera un moro di pelle, piuttosto che di cognome. Tutto ciò seguendo una teoria che vorrebbe Giraldi Cinzio preoccupato di non offendere la nobiltà veneziana.

Qualche storico (come il celebre Rawdon Brown, o lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa che ne accettò la lezione) ha infatti tentato di ricondurre la figura di Otello a quella di qualche appartenente alle famiglie patrizie della città: una di queste teorie racconta come il nobile Cristoforo Moro fu spedito come luogotenente a Cipro nel 1505 e tornò in città tre anni dopo, in qualità di capitano di 14 galee in Candia, perdendo nel corso del viaggio la moglie. A ciò si può aggiungere come nel 1515 l’uomo si sposò in seconde nozze con una figlia di Donato da Lezze, il cui soprannome era “Demonio Bianco”, appellativo dal quale si può forse ipotizzare sia stato coniato il successivo Desdemona.

Secondo un’altra versione, la figura di Otello potrebbe invece essere stata ispirata da quella di Nicola Contarini, eroico difensore dei confini veneziani contro i turchi. A quanto si dice, egli era moro di pelle; la sua storia ebbe comunque un esito diverso, dato che a finire assassinato fu proprio lui. Al momento della morte sua moglie, Palma Querini, era già tornata alla famiglia d’origine per sfuggire all’esasperante gelosia del marito, che aveva tentato di strangolarla. I due si erano sposati nel 1535 e avevano una differenza di età paragonabile - per alcuni commentatori dell'opera shakespeariana - a quella che intercorre tra Otello e Desdemona.

Ma, con buona pace di tutti, la novella di Giraldi Cinzio ha un chiaro intento moralistico, che attraverso un’inconsueta unione interrazziale tende a scoraggiare i matrimoni contro il volere dei genitori e con uomini “cui la natura, e il Cielo, e il modo della vita disgiunge da noi”. Nondimeno, sebbene né Giraldi Cinzio né Shakespeare menzionino mai una dimora del generale moro, a Venezia è universalmente conosciuta la "Casa di Otello", identificata in un Palazzo che si affaccia in campo dei Carmini, non lontano dal trafficato campo Santa Margherita nel sestiere di Dorsoduro, riconoscibile per la statua di un soldato sulla facciata d'acqua (e da una testa con elmo dal volto annerito che guarda ugualmente sul canale). Una attribuzione - assieme alla parallela "Casa di Desdemona", ovvero Palazzo Contarini Fasan sul Canal Grande quasi di fronte alla Salute - che nasce probabilmente nell’Ottocento, proprio per opera di Rawdon Brown.

Ultimo aggiornamento: 12:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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