Fu uno dei pochi matematici del suo tempo il cui nome fosse noto in tutta Europa; diede un contributo importante all'allora nascente calcolo infinitesimale, e ancora oggi un'equazione differenziale particolarmente complessa porta il suo nome. Fu più volte consultato dal Senato veneziano per le sue competenze in idraulica. Una fama meritata, che Jacopo Riccati gestì con grande pacatezza, preferendo rifiutare i molti titoli offertigli (come quello di Presidente dell'Accademia di San Pietroburgo, da parte dello zar Pietro il Grande) e dedicarsi invece ai suoi studi e alla famiglia.
Che fu estremamente prolifica e fruttuosa sul fronte della matematica: tra i suoi 18 figli, Francesco e Giordano cercarono di dare basi rigorosamente geometriche all'architettura, mentre Vincenzo fu il primo a introdurre le funzioni iperboliche e a determinarne le proprietà fondamentali.
Nato a Venezia il 28 maggio 1676 da Montino e Giustina Colonna, Jacopo Francesco Riccati appartenne a una nobile e facoltosa famiglia di Castelfranco Veneto di antica stirpe feudale, che l'anno precedente la sua nascita aveva ricevuto il titolo di conti dai Farnese. La sua formazione avvenne in principio tra Castelfranco e Brescia (dove completò la sua educazione sotto la guida dei Padri Gesuiti).Ma, sebbene le materie di studio fossero prevalentemente umanistiche, iniziò a maturare una passione per la geometria.
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