Anita, operaia, sindacalista e prima assessora del Comune di Venezia

Lunedì 17 Gennaio 2022 di Alberto Toso Fei
Anita Mezzalira

Nel 1901 fu assunta come operaia della Regia Manifattura Tabacchi, grazie a un attestato del Comune che ne riconosceva la condizione di “miserabile”.

Anita Mezzalira aveva allora quindici anni, ma da lì iniziò il suo percorso di sindacalista, resistente e infine politica, che la portò a divenire, quarantacinque anni dopo, il primo assessore donna nella storia del Comune di Venezia.

Il lavoro alla Manifattura era durissimo: dieci, dodici ore al giorno, in un clima reso malsano dalle esalazioni del tabacco; una situazione che la spinse a una presa di coscienza forte, che la portò ad aderire alla Camera del Lavoro e - nel 1910 - a iscriversi al Partito Socialista. Nel 1914 vi fu uno sciopero nazionale delle "tabacchine", al quale Mezzalira partecipò in prima fila, rivendicando un salario migliore, la pensione, una maggior salubrità dell'ambiente di lavoro.

Le donne, rispetto ai colleghi uomini, erano sottoposte a restrizioni più rigide vedendosi imposte - nel calore dei laboratori - un abbigliamento fatto di grembiuli, cuffie, calze e maniche lunghe, nel nome di una disciplina tesa a regolamentare la promiscuità sessuale dell'ambiente, ma che non prevedeva ovviamente altrettanta rigidezza per gli uomini. Si trattò dello sciopero più importante della storia della categoria che si protrasse per oltre due mesi, e che condusse a risultati concreti: nel febbraio 1915 Anita Mezzalira inaugurò a nome della Lega Tabacchi la Casa del Popolo al Malcanton.

Una passione e un carisma talmente intensi da renderla un riferimento per le compagne di lavoro, che negli anni a seguire la considerarono la loro rappresentante: un attivismo che nel 1919 portò alla nomina di questa operaia (nata a Venezia il 28 luglio 1886 fa una famiglia di origini umili) a segretaria della Lega Tabacchi aderente alla Camera del Lavoro e - poco dopo - a componente della Commissione Esecutiva dell'organizzazione "Una Donna", diventandone uno degli esponenti più popolari e la prima donna ad accedere a una direzione sindacale.

Nel frattempo arrivò, nel gennaio del 1921, il XVII Congresso del Partito Socialista Italiano, a Livorno, che vide la scissione tra le correnti riformista e rivoluzionaria e diede nascita al Partito Comunista, al quale Mezzalira diede la sua adesione. Erano anni di grande fermeto e pulsioni estreme, tanto a sinistra quanto a destra, con la Marcia su Roma alle porte. L'avvento del Fascismo non piegò le convinzioni e gli ideali di Anita Mezzalira: il 4 febbraio 1923 fu arrestata assieme ad altri dieci “sovversivi” con l'accusa di "attentato alla sicurezza dello Stato", ma dopo pochi giorni venne prosciolta e scarcerata. Ma fu solo questione di tempo.

I movimenti sindacali furono sciolti. Nel 1925 fu sottoposta a un periodo di due anni di "ammonizione politica", e poi definitivamente licenziata il primo giugno 1927; le vennero in soccorso quelle stesse compagne di fabbrica che aveva aiutato con le sue lotte, versando delle quote volontarie. Indomita, partecipò alla Resistenza e nel 1945 - alla soglia dei sessant'anni - fu riassunta alla Regia Manifattura, dove si candidò e fu eletta nella commissione interna. Ma la lotta politica e l'opposizione alla dittatura avevano disegnato un nuovo percorso per lei.

Nel 1946 fu infatti eletta nelle fine del PCI in consiglio comunale, il primo dopo la Liberazione, seconda per numero di preferenze solo al sindaco Giobatta Gianquinto; entrò in giunta - prima donna a farlo - con l'incarico di Assessore Supplente all'Alimentazione. In seguito, nel 1951 e 1956, fu rieletta altre due volte. Nel 1949 fu eletta nel Direttivo nazionale dell’Unione Donne Italiane, la più grande organizzazione per l'emancipazione femminile italiana del dopoguerra. Negli anni Cinquanta fu membro attivo nella Camera del lavoro di Venezia e membro del comitato federale dal 1956. Nel 1958 viene chiamata a ricoprire l’incarico di segretaria della Federazione Italiana Pensionati di Venezia e dopo poco tempo entrò nell’esecutivo nazionale.

Anita Mezzalira morì il 24 novembre del 1962. I suoi funerali furono seguiti da tutta la città. A lei sono intitolate la sezione del PD (già PDS e PCI) di Cannaregio e una via del Lido.

Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 14:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci