Volata per l'oro per i ragazzi dell'inseguimento a squadre: nel quartetto il miranese Lamon e il friulano Milan

Mercoledì 4 Agosto 2021 di Francesco Coppola
Volata per l'oro per i ragazzi dell'inseguimento a squadre: nel quartetto il miranese Lamon e il friulano Milan

Il sogno del quartetto azzurro di poter conquistare il record del mondo e di raggiungere la finale alle Olimpiadi di Tokyo si è avverato. Una prestazione quella offerta dal miranese Francesco Lamon, il lombardo Simone Consonni, il friulano di Tolmezzo Jonathan Milan e il piemontese Filippo Ganna, che ieri mattina ha lasciato tutti a bocca aperta ma che, comunque, già nel giorno prima, in occasione delle qualifiche, c'erano state importanti avvisaglie. 


L'Inseguimento a squadre uomini italiano è tornato sul tetto del mondo nel primo turno del torneo olimpico proprio contro una delle nazioni più ostiche e difficili come la Nuova Zelanda che in diverse occasioni in passato mandò il fumo i propositi degli azzurri di salire sul podio.

Ma ad indicare anche i grandi propositi dei ragazzi allenati da Marco Villa il nuovo record mondiale della specialità segnato con il favoloso tempo di 3'42307 e ha consentito di coronare un sogno che durava da oltre 20 anni e precisamente il 31 agosto 1996 quando Adler Capelli, Cristiano Citton, Andrea Collinelli e Mauro Trentini segnarono a Manchester il limite mondiale di 4'00958. 


Dopo un quarto di secolo l'Italia è quindi tornata ai vertici della specialità che evidenzia anche lo stato di salute di un movimento, quello della pista, che sta crescendo a vista d'occhio. Il modernissimo e velocissimo impianto Izu Velodrome è stato il grande scenario e ha dato la possibilità a i quattro moschettieri Lamon, Consonni, Milan e Ganna guidati da quel maestro di vita, di sport e di semplicità quale è Marco Villa, di mettersi in bella evidenza. 
L'opera del quartetto azzurro, però, non è ancora terminata e oggi (alle ore 11.06 ora italiana) scenderà nuovamente in pista per contendere l'oro nella finalissima che lo vedranno opposto a quello della Danimarca favorita della vigilia, ex detentrice del primato mondiale e che ieri ha combinato un mezzo disastro nella 4. batteria del primo turno. Contrapposta alla Gran Bretagna, dopo 3000 metri il primo componente del trenino danese ha travolto l'ultimo del terzetto britannico, in evidente difficoltà ma regolarmente in gara. 


Sono finiti entrambi per terra e la gara si è conclusa. In considerazione dell'eccezionalità dell'evento, non previsto dal regolamento, la Giuria ha deciso di cristallizzare il risultato al momento della caduta e quindi la Danimarca sarà in finale per l'oro contro l'Italia. 
Avevo caricato la tensione dei ragazzi soprattutto sugli ultimi 5 giri - ha precisato il Ct Marco Villa - . Non ci sono commenti, il tempo realizzato parla da solo: stratosferico. Pensavo ci fossero 5 o 6 team su questi tempi. Invece c'è molto stress e gli incidenti lo dimostrano. L'attesa di 5 anni ha generato tensioni extra. Il nostro percorso è iniziato a Rio, quando mancammo la finale per una manciata di centesimi. La nostra partenza è iniziata lì. 


ENTUSIASMO

Sono ragazzi fantastici che hanno costruito qualcosa di importante, superando anche momenti difficili - ha concluso - . Adesso guardiamo a mercoledì: sappiamo che ci sarà bisogno di un'altra grande prova, ma siamo abituati e consapevoli dei nostri valori. Lamon, Consonni, Milan e Ganna lunedì erano partiti alla grande nelle qualifiche riuscendo ad abbassare il record italiano in 3'45895 e a realizzare (anche se solo per pochi minuti) il nuovo primato olimpico. Ma poco dopo ci aveva pensato, come al solito la Danimarca, favorita per quanto riguarda la vittoria finale, ad abbassarlo subito, portandolo via agli azzurri con 3'45014. Per i ragazzi di Villa la soddisfazione di aver fatto registrare il secondo tempo finale. 
Non è stato facile con solo cinque giorni di preparazione su questa pista - aveva raccontato il ct dopo le batterie - . Sono stati giorni di attesa e per certi versi anche di paura. Il fatto di partire per quarti è stato come correre al buio. Abbiamo seguito la nostra tabella, disturbata solo parzialmente dal salto del nostro corridore negli ultimi metri. Abbiamo visto, però, che i problemi ci sono stati per tutti. 

Ultimo aggiornamento: 16:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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