VENEZIA - Ieri, alle 4 del mattino, è mancato Aldo Rosso, imprenditore di successo nel settore dell'alluminio, già presidente dell'ente Gondola e mecenate del mondo della voga. Non esiste remiera che non sia stata beneficiata da Rosso, vuoi con una barca, una forcola o i remi. Quando qualche organizzatore aveva dei problemi si rivolgeva a lui e saltavano fuori i soldi per le bandiere o per il rinfresco. Aldo Rosso, inoltre, si è impegnato a ripristinare la regata dei santi Giovanni e Paolo, per un periodo assente dal calendario comunale.
BURANO NEL CUORE
Burano gli era rimasta sempre nel cuore, isola che aveva abbandonato giovane, per lavorare in aziende che trattavano l'alluminio. La sua intelligenza e capacità lo avevano poi portato a mettersi in proprio: il classico esempio di self made man, l'uomo che si è fatto da solo, conquistando successo, denaro e mercati. La povertà era solo un ricordo, ma è stato sempre ben presente il suo amore per le tradizioni, il remo e la sua gente. Amico di tutti i campioni del passato e di oggi, gli piaceva premiarli con medaglie d'oro e regalare imbarcazioni tipiche alle remiere, così come remi, set di bandiere e forcole. Amava particolarmente la Vogaepara, la remiera della sua isola, e non mancava alle regate e ai raduni della gente del remo. Massimo Cacciari lo nominò presidente dell'ente Gondola ed in questa veste cercò di unire la categoria e di creare a Venezia un museo della gondola, sogno mai realizzato. Sotto la sua presidenza fu proclamata sostituto gondoliere la prima donna nella storia dei pope. Una svolta che riteneva consona ai tempi, dimostrando una visione che pochi possedevano. Rosso era sempre teso ad innovare, andare avanti, superare barriere e realizzare cose nuove.
SGUARDO AL FUTURO
Uomo di vecchio stampo, ma con la mente sempre rivolta al futuro, risiedeva a Zelarino, ma voleva tornare ad abitare nella sua Burano, lamentandosi per i rifiuti della moglie, che mai si sarebbe adattata a vivere in un'isola. Gli ultimi anni gli sono stati avversi: problemi aziendali tanto da incatenarsi al tribunale di Milano, ma soprattutto la sensazione di essere stato abbandonato. Un'amarezza che spesso confidava agli amici: «Ho fatto tanto per il mondo della voga ma nessuno mi chiama o mi invita più; si sono dimenticati di me».
Operato due volte di tumore, alla fine Aldo si è lasciato andare, fino a quando il suo grande cuore si è fermato. «Ricordo che ad una cerimonia dissi che l'Arno era straripato ricorda Giovanni Giusto ed aveva distrutto la gondola che passava per Firenze. Rosso subito si è offerto di regalare agli amici fiorentini una gondola nuova, e così ha fatto. Si è impegnato così tanto per le tradizioni della città, che non dobbiamo mai dimenticare il suo nome». «Saremo a disposizione della famiglia ha affermato Andrea Balbi, presidente dei Gondolieri Aldo ha lavorato molto per il bene della categoria, sia da presidente che da benefattore. Una grande perdita».
Si associa Rudi Vignotto: «Era un amico ed i suoi consigli erano preziosi». «Abbiamo lavorato molto bene insieme conclude Aldo Reato io da presidente dei Bancali e lui all'ente Gondola. È nato un affetto che porterò sempre con me». Aldo Rosso lascia la moglie Gabriella, le figlie Lorena e Cinzia, e i nipoti Marta, Laura e Gaia. Le esequie avranno luogo giovedì, alle 9, nella chiesa di Zelarino.
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