Molestata dagli spacciatori nel sottopasso, il Comune: «Presto le telecamere»

Giovedì 28 Gennaio 2021 di Davide Tamiello
Il sottopasso di via Dante
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MARGHERA - Avvicinata, seguita e insultata dagli spacciatori nel sottopasso di via Dante.

Chiara, 30 anni, se l’è cavata allontanandosi velocemente, fino a quando non ha sentito sempre più distanti le voci alle sue spalle.

La giovane, come fa quasi ogni mattina, era andata a correre al parco San Giuliano. Poi, di ritorno a Marghera, dove vive, ha imboccato il sottoppasso di via Dante. Non è un segreto: quella zona è particolarmente frequentata da spacciatori e dai loro clienti. «C’è una puzza tremenda di urina, e per terra è pieno di siringhe», racconta la ragazza. Ieri mattina, però, qualcuno ha decisamente esagerato. «Sono stata avvicinata da un primo spacciatore, un ragazzino che poteva avere al massimo 16 anni. “ho roba buona, ne vuoi? Fermati!”. Ho risposto che non ero interessata, ma non c’è stato verso. Mi ha seguita e a lui si è aggiunto un secondo uomo. Tutti e due, a questo punto, hanno cercato di fermarmi. Ho accelerato, e loro hanno iniziato a insultarmi, mi hanno urlato cose irripetibili». 
L’episodio è stato riferito ieri in commissione dal consigliere comunale Marco Gasparinetti, che ha informato della questione il comandante della polizia locale Marco Agostini. «La polizia locale e la polizia ferroviaria - aggiunge Gasparinetti - sono subito intervenute sul posto per i rilievi per accertarsi dell’accaduto e della situazione». 
Si cercherà di scandagliare le immagini delle telecamere della polfer, che però sono all’esterno del sottopasso. Per il momento la giovane non ha ancora sporto denuncia, un atto che servirà a dar forza a un’eventuale azione investigativa delle forze dell’ordine. 
TELECAMERE
La situazione di via Dante è ben nota. È uno dei baluardi dello spaccio: la polizia locale, per controllarlo al meglio, ha fatto ricorso anche ai quad. In quel punto, però, si presentano soprattutto tanti clienti. Negli anni, per disperderli e contrastare il fenomeno, il nucleo Sicurezza urbana ha messo in serie una serie di servizi diversi: pattuglie a piedi, e di mattina, presidi fissi e mobili, servizi a tutte le ore. Un ulteriore strumento è arrivato con il Daspo urbano. L’ultimo tassello sarà il nuovo sistema di video sorveglianza. «Nel progetto presentato al ministero - spiega il comandante Agostini - abbiamo previsto tredici telecamere proprio dentro al sottopasso. In questo modo potremo monitorare costantemente le attività di quella zona».

Ultimo aggiornamento: 12:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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