Mira cancella dopo un secolo la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini

Mercoledì 24 Gennaio 2024 di Luisa Giantin
Il consiglio comunale di Mira

MIRA – La scoperta della cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini durante il ventennio fascista fa inorridire i Comuni di Mira, nel veneziano, e di Osimo in provincia di Ancona che si attivano per la revoca. A Mira a presentare la richiesta in questi giorni è stata la maggioranza di centrosinistra in consiglio comunale attraverso un ordine del giorno che revoca la delibera in quando “incompatibile con la cittadinanza a Liliana Segre o la nostra storia locale”.

A Osimo invece la proposta arriva dalla vicesindaca Paola Andreoni, dopo la scoperta da parte dello storico locale Massimo Morroni, pubblicata in «Diario Osimano 1915-1945» nel quale viene documentato come: “l’8 luglio del 1924 a Osimo, a pochi giorni dal rapimento e poi barbara uccisione del parlamentare socialista Giacomo Matteotti - racconta Andreoni - la giunta comunale guidata dal neo sindaco, conte Piero Gallo, conferì, con voto unanime, la cittadinanza onoraria osimana a Mussolinì. Un riconoscimento al Duce che, seppur dopo 100 anni, appare oggi imbarazzante e motivo di vergogna per la nostra città. Quella scelta di conferire la cittadinanza a Mussolini – spiega la vicesindaca - non è stata attribuita con un atto spontaneo dell'allora comunità osimana, ma sicuramente suggerita dagli organi prefettizi, come avvenuto in molti altri Comuni italiani, rispondendo ad un piano di propaganda fascista indirizzata al culto del Duce”. Analoga vicenda a Mira dopo la scoperta della delibera in questione, datata 18 maggio 1924, due anni prima che il regime fascista sopprimesse anche sindaci e consigli comunale istituendo i podestà. Dopo la scoperta gruppi consiliari di maggioranza (Lista Dori, Pd, Articolo Uno e Italia Viva) hanno presentato un ordine del giorno con primo firmatario il consigliere Dario Frezza capogruppo della Lista Dori, per revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini. “Alla luce di questo ritrovamento – ha spiegato Frezza - non possiamo che agire di conseguenza anche per un'evidente incompatibilità con la cittadinanza onoraria conferita alla senatrice a vita Liliana Segre nel 2019, perseguitata a causa delle leggi razziali introdotte da Mussolini o la nostra Adele Zara, Giusta tra le Nazioni per aver salvato la famiglia ebrea dei Levi, in fuga dalle persecuzioni, nascondendola nella propria abitazione. L'ordine del giorno mette l'accento sui fatti storici – ricorda Frezza - ricordando anche che il municipio è sito in Piazza IX Martiri, in memoria proprio dei 9 partigiani che persero la vita lottando per la liberazione del paese dal Nazifascismo. Motivo in più per decidere sulla revoca della cittadinanza a Mussolini”. Ma dalle forze politiche all’opposizione emergono molte perplessità. “Mi sembra una scelta quanto mai inopportuna in questo periodo – afferma Palo Lucarca capogruppo di Coraggio Italia. – Siamo per il fare ed il quieto vivere e questo periodo di guerre e di tensioni andare a rivangare qualcosa che nessuno di noi ha vissuto e che giaceva tra le carte sepolto da 100 anni di storia mirese mi sempre solo il pretesto per innescare tensioni e contrapposizioni inutili e provocatorie. I cittadini di Mira si aspettano che vengano risolti problemi molto più importanti di questi”. Dello stesso avviso anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Mendolia. “E’ ormai evidente la pochezza di questa amministrazione comunale e della maggioranza che la sostiene – dichiara Mendolia. - Invece di cercare di risolvere gli innumerevoli problemi che affliggono da decenni il Comune di Mira l’amministrazione pensa a sollevare problematiche ideologiche legate a fatti che fanno parte della memoria storica italiana, tentando di innescare discussioni e contrasti in un periodo in cui bisognerebbe evitare polemiche senza senso ed agire esclusivamente per il bene dei cittadini di Mira”.

Ultimo aggiornamento: 19:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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