Mini-alloggi e posti auto per invogliare il personale sanitario a lavorare a Venezia

Giovedì 3 Marzo 2022 di Roberta Brunetti
Sopralluogo all'ospedale civile di Venezia

VENEZIA - Un progetto è già deciso: mini-alloggi da ricavare in una palazzina ai margini del complesso ospedaliero dei Santi Giovanni e Paolo.

E poi ci sono le trattative in corso: con il Comune per realizzare una nuova foresteria nell'ex sede Esu di Castello, ma anche con l'Autorità portuale per ottenere dei posti auto dedicati nel parcheggio di San Basilio. Più fronti aperti, per l'Ulss 3, con un unico obiettivo, quello di facilitare la vita al personale sanitario dell'ospedale veneziano, che per la stragrande maggioranza non vive in centro storico, deve sobbarcarsi scomode trasferte verso un posto di lavoro che viene vissuto dai più come disagiato. Tema annoso, questo della difficoltà di vivere in una città dalla mobilità speciale e dai prezzi drogati dal mercato del turismo. Tema vitale per una Venezia, sempre meno città, che ha il disperato bisogno di trovare nuovi abitanti.


SEDE DISAGIATA

In questi ultimi mesi molto si è parlato anche della fuga dei magistrati dagli uffici giudiziari lagunari, che soffrono di una drammatica carenza di organico. Il personale sanitario che non abita più a Venezia è l'altra faccia dello stesso problema. Rilanciato negli ultimi anni anche dal presidente dell'Ordine dei medici, Giovanni Leoni, che ha calcolato come ormai il 70% del personale che lavora al Civile deve attraversare il ponte translagunare per raggiungere il posto di lavoro. Questione che il direttore dell'Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, aveva inserito nella sua agenda già al suo arrivo, l'anno scorso. Ed ecco questi primi fronti aperti, alla ricerca di risposte ad una questione davvero complicata.


MINI-ALLOGGI PER SANITARI

Una prima piccola soluzione è stata individuata in una palazzina ai margini del complesso ospedaliero, per anni sede del servizio trasfusionale e dell'Avis. Traslocate entrambe, oggi è vuota. L'Ulss ha deciso di ricavarvi dei mini-appartamenti - da 3 a 5 - da destinare al proprio personale. Qualcosa di completamente diverso dalla foresteria dove oggi si fermano i sanitari impegnati nei turni. Case vere e proprie, anche se di piccole dimensioni, dove un giovane medico, ad esempio, potrà immaginare di vivere anche con la famiglia per qualche anno. L'azienda sanitaria chiederà un canone, ma che non sarà un affitto in linea con i prezzi del mercato veneziano. Insomma, una soluzione transitoria per sanitari che magari così si potranno radicare in città. Un primo progetto già definito. Ma allo studio, per una destinazione analoga, c'è anche un altro edificio, questo più interno all'ospedale, il cosiddetto ex centralino, dove pure si potrebbero ricavare 3-4 mini-alloggi. «Siamo in fase di progettazione, in un caso avanzata, nell'altra all'inizio - conferma il dg - il nostro obiettivo è di vederli realizzati nel giro di un paio d'anni».


LE TRATTATIVE

Poi ci sono le trattative in corso per la nuova foresteria e i posti auto. «Siamo al lavoro con il Comune per ottenere gli spazi dell'ex sede Esu di Castello - continua Contato - Sono spazi dove potremo ricavare una trentina di camere da destinare a foresteria per il personale e per i familiari dei pazienti che vengono da lontano». Come già avviene in quella del Canal al Pianto, una quarantina di stanze all'interno del complesso ospedaliero. Molto sentita anche la questione posti auto. In corso le trattative con l'Autorità portuale. «Speriamo di ottenere qualche decina di posti auto da mettere a disposizione dei nostri dipendenti - continua il dg -. Per questo stiamo lavorando con il porto». L'anno scorso Contato aveva ipotizzato anche l'introduzione di incentivi. Ipotesi ancora sul tavolo. «Stiamo aprendo una trattativa con i sindacati per trovare forme di incentivo per il lavoro a Venezia. Vogliamo ridurre i disagi il più possibile».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci