Milana, la 13enne ucraina in fuga da Zaporižžja e un futuro come campionessa di boxe

Mercoledì 2 Agosto 2023 di Davide Tamiello
Milana Zhuravlova tra il vicesindaco di Venezia Andrea Tomaello e l'allenatore Loris Baldan

MESTRE - La guerra le aveva spento il sorriso, l’ha ritrovato indossando i guantoni e l’ha protetto con un paradenti. Milana Zhuravlova, 13enne ucraina, adesso è felice. Certo, le mancano ancora il papà (bloccato in patria come tutti gli uomini Under 60), la sua scuola, i suoi amici. Ma nella boxe, questa ragazzina, ha ritrovato motivazione e gioia di vivere. 
E la sua passione, a quanto pare, è ricambiata: il suo allenatore, Loris Baldan, tecnico del Kami center amici della boxe Mestre, se la coccola orgoglioso. «Milana è molto portata per questo sport - spiega - viene in palestra solo da cinque mesi e ha fatto dei miglioramenti incredibili.

Quel che è fantastico è vedere quanto si sia appassionata alla boxe: fosse per lei si allenerebbe senza sosta, tutti i giorni. E i risultati si vedono». 


FUGA DALLE BOMBE
Milana, insieme alla mamma, è venuta in Italia circa un anno fa. Originarie di Zaporižžja, avevano lasciato la città della centrale nucleare alle prime avvisaglie che il conflitto si sarebbe spostato anche lì. Avevano raggiunto lo zio che vive a Marghera. «Doveva essere una soluzione temporanea, in attesa che sbollissero le acque. La situazione, però, è andata peggiorando sempre più, la guerra non è ancora finita e alla fine hanno comprato casa qui - racconta - Milana ha sempre vissuto di sport. In Ucraina era un’atleta di ginnastica ritmica, il padre è un insegnante di educazione fisica, specializzato nel nuoto, che lavora con l’università di Zaporižžja. Insomma, in casa l’aria dell’agonismo l’ha sempre respirata». 


AMORE A PRIMO PUGNO
E anche a Mestre aveva provato ad allenarsi ma poi a causa di un infortunio era rimasta ferma per un po’. «Un giorno eravamo al Decathlon e l’ho persa di vista - racconta lo zio - e l’ho ritrovata a prendere a pugni un punchball. A quel punto le ho chiesto: “Ma vorresti provare la boxe?”, lei mi ha detto di sì e allora l’ho portata da Loris che è un mio vecchio amico d’infanzia». 
E Baldan non ci ha messo molto a capire che alla ragazzina la stoffa non manca. «La prima volta che è venuta in palestra ero rimasto colpito da quella grande tristezza nei suoi occhi - continua - adesso vedo solo l’entusiasmo, la grinta e la voglia di allenarsi. Queste sono le vittorie più belle nel mondo dello sport. La sua costanza e il suo impegno sono una carica per tutti». La vita, però, non è fatta solo di sport: Milana nel frattempo ha studiato l’italiano e anche qui sta facendo progressi importanti: ha appena finito la seconda media alla “Ugo Foscolo” di Catene, vive a Marghera con la mamma e aspetta di poter riabbracciare il suo papà, con la speranza che quella guerra che l’ha strappata dalle sue radici possa diventare presto solo un brutto ricordo. 

Ultimo aggiornamento: 17:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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