Mestre, minacce contro Giorgia Meloni: «Potrebbe non essere caso isolato, nuovo gruppo ispirato alle Br»

Venerdì 16 Settembre 2022 di Davide Tamiello
Mestre, le minacce contro Giorgia Meloni: «Potrebbe non essere caso isolato, nuovo gruppo ispirato alle Br»

MESTRE - Le scritte contro Giorgia Meloni possono non essere un caso isolato. Nel Veneziano, infatti, sembrerebbe essersi costituito un gruppo (o più gruppi) ispirati all'azione delle Brigate rosse. Dal punto di vista operativo, per il momento, l'unica cosa per cui si sono messi in mostra è stato imbrattare dei cartelloni elettorali, ma è un fenomeno che non va sottovalutato, come spiega il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto. «Stiamo cercando di ricostruire anche episodi del passato recente, sembra che ci siano dei gruppi che si rifanno alla simbologia delle Br.

Probabilmente non hanno i mezzi che avevano i loro ispiratori, forse non sono animati dalle stesse intenzioni. Ma è un fenomeno che non si può sottovalutare». L'obiettivo di quelle scritte minacciose in viale Garibaldi, forse, non è Giorgia Meloni in sé. Anche gli investigatori della Digos sembrerebbero più orientati a pensare che si tratti di un qualcosa legato alle recrudescenze anarchiche di questo periodo di crisi: avvicinandosi le elezioni, è possibile che le attenzioni di chi è antisistema si siano concentrati sulla candidata favorita. Una delle scritte, infatti, è un invito generico: «Non votare, lotta». «Credo che quelle scritte siano un momento più legato al caro bollette - continua il prefetto - e alla crisi del momento. In situazioni come quella attuale monta la rabbia e questi movimenti se la prendono con i candidati».

Le indagini

Al momento, quindi, la Digos sta confrontando i diversi episodi avvenuti negli ultimi tempi. Ce ne sono stati diversi, anche durante le elezioni amministrative. Un puzzle da ricomporre con pazienza, dal punto di vista investigativo. Nel frattempo, però, si cercherà di risalire direttamente agli autori degli imbrattamenti di viale Garibaldi. A complicare l'attività della polizia è che quel punto sembra un cono d'ombra, scoperto, apparentemente, dalle telecamere di sorveglianza della città. Un fattore di cui si è tenuto conto o una fortunata (per i responsabili) coincidenza? I detective della questura sperano in qualche sistema di sicurezza privato (nelle vicinanze, per esempio, c'è una banca) che possa aver immortalato qualche attimo dell'arrivo o della fuga dei vandali.

Solidarietà

A Giorgia Meloni sono arrivati attestati di vicinanza e solidarietà dall'intero mondo della politica. Dai suoi colleghi di partito (ovviamente) a Luca Zaia, da Michele Mognato a Giovanni Toti.

Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 09:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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