Medico va a vaccinare a casa un'anziana inferma e prende la multa

Lunedì 3 Maggio 2021 di Luca Bagnoli
Medico va a vaccinare a casa un'anziana inferma e prende la multa
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MESTRE Se alla campagna vaccinale, che di criticità ne presenta abbastanza, aggiungiamo anche le multe sulle auto dei medici volontari che vaccinano a domicilio, il senso di frustrazione rischia di esplodere. É successo al dottor Fabio Mirandoli, quando ha parcheggiato sulle strisce blu in via Einaudi per recarsi da Giuliana, 86 anni, allettata nella sua casa di via Ospedale, a Mestre.

«É il nostro medico di base - spiega Massimo, il figlio della signora - Ci ha contattati lui, dicendo che si sarebbe occupato della vaccinazione domiciliare di mia madre, cosa che ci ha fatto enormemente piacere. Così, dopo aver concordato il giorno, si presenta in perfetto orario accompagnato da un'assistente. A quel punto procedono con l'inoculazione, e tutto fila liscio. Passati i canonici quindici minuti di attesa per assistere eventuali effetti collaterali, ci spiegano infine per filo e per segno quello che c'è da sapere sulla profilassi». Poi il medico e l'assistente se ne vanno. Ma un paio di giorni dopo Massimo riceve una telefonata proprio dal dottor Mirandoli. «Mi ha detto ho bisogno di sfogarmi - ricorda l'uomo - Era una voce sconfortata, che ha proseguito con ho preso la multa».

Sentiamola dunque la voce del malcapitato. «Su invito della Ulss e su base volontaria siamo andati al Distretto di Favaro a prendere i sieri - racconta il Mirandoli - Io sono veneziano doc, non ho la macchina né la patente, quindi mi sono fatto accompagnare da un familiare. Ora, il primo giorno sono riuscito a visitare i pazienti girando a piedi, perché erano tutti vicini, in centro, ma il secondo giorno per questioni logistiche ho dovuto nuovamente coinvolgere il parente automunito». Consapevole della necessità di esporre il pass medico, Mirandoli ne aveva fatto richiesta, ma gli era stato risposto dottore li abbiamo finiti, le rilasciamo due righe su un pezzo di carta. «Per andare sul sicuro - prosegue il medico - ho aggiunto al foglio la mia firma e il mio timbro. É vero - riconosce - potevo mettere il ticket da un'ora e mezza gratis, ma non si può andare a vaccinare le persone, soprattutto vulnerabili, che peraltro potrebbero avere reazioni avverse, guardando con ansia l'orologio, preoccupati che scadano i minuti della sosta». 


STUPORE E AMAREZZA

Una volta vaccinata la signora Giuliana, il dottore e il familiare ritornano al parcheggio e scoprono la multa per mancata esposizione del bigliettino. «A quel punto - spiega Mirandoli - prima siamo andati dai Vigili in Municipio, poi agli uffici dell'Avm in piazzale Candiani, dove mi hanno aiutato a compilare il ricorso online». La risposta arriva quattro giorni dopo via mail: Non è possibile cancellare la multa, ci dispiace, ma quello esposto non era un cartello autorizzato, le consigliano il pass dell'Ordine dei Medici. «Va bene - dice oggi Mirandoli - farò così, anche se non avendo la macchina e la patente mi sembra un po' assurdo. Il punto - precisa a dir poco amareggiato - è che stavo facendo un servizio di pubblica utilità, su base volontaria, a persone fragili, in un momento drammatico come questo... Ci sono rimasto molto male, mi sono sentito poco capito nella mia veste di pubblico ufficiale, mi hanno preso per i fondelli, anche la Ulss era basita quando ho raccontato quanto accaduto. La multa l'ho pagata subito, ma che si sappia - conclude in modo ironico - un sentito ringraziamento a Comune e Avm, da un uomo che stava solo provando ad impegnarsi per la propria comunità». 

 

Ultimo aggiornamento: 08:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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