MESTRE - Nel cartello ormai sbiadito dal tempo si annuncia l’imminente costruzione di una serie di villette a schiera. Poi la crisi che ha colpito in primo luogo il settore immobiliare ha fatto virare il destino di quell’ampio appezzamento che costeggia via Varrone, tra via Bissuola e il rione Pertini. Qui vicino passerà la Vallenari bis, che doveva portare a una nuova lottizzazione di terreni che nel frattempo sono divenuti incolti e abbandonati. Così, al posto delle villette, l’area si è popolata di altri inquilini: una colonia di fagiani variopinta quanto rumorosa. Il fenomeno non è nuovo: i fagiani svolazzano abitualmente a San Giuliano, nell’area di Forte Marghera, si spingono fino a via Torino incuranti del traffico. «Effettivamente si è sviluppata una piccola popolazione di fagiani - conferma Mauro Bon del museo di Storia naturale di Venezia - Questa specie viene liberata dalle associazioni venatorie per la pronta caccia e probabilmente alcuni esemplari si sono spostati in città, dove vige il divieto e dove si sono accresciuti». Che la città stia diventando un habitat naturale per una fauna insolita, del resto, non rappresenta una novità: «È un fenomeno che stiamo studiando da qualche anno - prosegue l’esperto - inversamente proporzionale allo sfruttamento delle campagne. Più queste si svuotano, più alcune specie trovano rifugio in città. E Mestre, che ha una buona cura del verde pubblico, si presta in modo particolare».
Ultimo aggiornamento: 17:53
© RIPRODUZIONE RISERVATA Quei fagiani impertinenti: nidi
Venerdì 22 Aprile 2016 di Alberto Francesconi
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