MIRANO - Niente rito abbreviato per Renato Remonato, 57 anni, massaggiatore sportivo miranese accusato di violenza su minore (un dodicenne del luogo) e detenzione di materiale pedopornografico.
Egli aveva chiesto attraverso i suoi legali il rito alternativo condizionato all’audizione di alcuni testimoni. Il giudice Roberta Marchiori ha però rigettato la proposta, poiché una delle condizioni per avere lo sconto di pena previsto per il rito abbreviato è proprio l’utilizzo delle prove "congelate" in sede di indagini preliminari senza la formazione della prova nel processo come avviene invece nel dibattimento. L’uomo è stato così rinviato a giudizio e la prima udienza di fronte al Tribunale si svolgerà martedì 4 novembre. Le prove erano state raccolte in due anni di indagini dai carabinieri del Nucleo investigativo provinciale di Venezia. Le presunte vittime sarebbero ragazzi arrivati al suo ambulatorio dal mondo del motociclismo e del calcio all’interno del quale in una certa fase era stato considerato una sorta di "guru" per quanto riguarda la cura dei traumi post infortuni e di patologie ortopediche. Ed era approfittando del ruolo di "fisioterapista" (era stato in passato infermiere professionale all’ospedale) che l’uomo tentava metteva in atto gli approcci.