MARGHERA (VENEZIA) - Hanno visto crescere generazioni di piccoli. E ora le Suore francescane missionarie di Gesù bambino si preparano a dire addio alla comunità, quella della Madonna della Salute di Catene, in cui operano dal 1955.
SENZA ALTERNATIVE
«Ho sperato in una soluzione diversa. Purtroppo spiega don Lio Gasparotto, parroco di Catene - un po' tutti gli istituti religiosi patiscono la carenza di vocazioni e per le Suore Francescane continuare a prestare servizio qui sarebbe stato impossibile, soprattutto all'indomani delle molte perdite subite nell'ordine anche a causa del Covid. Si chiude una pagina di dedizione e passione. In tanti a Catene sono stati cresciuti a latte materno e amore di suore: se una mamma doveva raggiungere il posto di lavoro presto al mattino, le suore aprivano le porte dell'asilo anche prima dell'alba. Non possiamo intervenire in alcun modo perché questa pagina non si chiuda».
Già l'anno scolastico agli sgoccioli aveva presentato alcune sofferenze per le suore che coordinavano le tre insegnanti laiche attive nelle due sezioni della scuola di via Catene: solo una delle cinque, la più giovane, impegnate nell'asilo aveva potuto continuare a lavorare con i bambini. Alle altre quattro più anziane, invece, per evitare di esporle ad eventuali contagi, era stato sconsigliato di entrare in contatto con le classi. Un divieto, imposto per il loro bene, che deve aver creato più di una mortificazione in loro. «La scuola delle nostre suore ha cresciuto generazioni e generazioni di parrocchiani e i frequentanti di un tempo oggi ancora varcano il suo cancello nei panni di nonni per accompagnare i loro nipotini. Le suore, per quasi settant'anni - conclude don Lio - hanno garantito occasione di incontro tra le famiglie e grandi opportunità per la nascita di amicizie tra loro. Occasioni che tenteremo di ricordare domenica durante la messa di saluto alle suore nel corso della quale sfoglieremo le pagine di quel libro di amore verso la nostra comunità, cercando di ringraziarle di quanto hanno fatto per tutti noi».