Imbrattato con vernice rossa
il monumento ai martiri delle foibe

Domenica 9 Febbraio 2014
Il monumento imbrattato (foto Venturini da Facebook)
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VENEZIA - Alla vigilia del Giorno del ricordo ignoti vandali hanno imbrattato il monumento dedicato ai Martiri delle Foibe posto nell'omonimo piazzale a Marghera, località parte del comune di Venezia. Il monumento, sempre in occasione delle ricorrenza e pure nel giorno della sua prima posa, è da sempre oggetto di gesti vandalici.



Già nella mattinata di oggi il Comune di Venezia con alcuni addetti della municipalizzata Veritas e per volontà della Municipalità di Marghera ha provveduto a ripulire il monumento in vista della cerimonia di ricordo domani. Sulla vicenda indagano le forze dell'ordine.



Il consigliere comunale Simone Venturini, che abita a Marghera, ha commentato:
«Sono solo dei piccoli vigliacchi che giocano con la storia.
Non sarà certo il loro simbolo carico d'odio e violenza ad impedirci di ricordare la tragedia dell'esodo e delle foibe. La vernice si cancella, la loro ignoranza no!
».



«Non si possono che definire idioti» rincara il vicesindaco Sandro Simionato «Non c'è giustificazione per azioni così vigliacche. Forse qualcuno cerca visibilità. Penso che la città sia più matura e responsabile». Usa stessi termini il presidente della Municipalità Flavio Dal Corso. «Immagino che tale atto, nella testa di questi idioti, significa che si voglia sfregiare la memoria di una tragedia come quella dei morti nelle foibe e dell'esodo delle popolazioni dell'Istria e della Dalmazia. Suscita tristezza il fatto che, a più di 60 anni da quei fatti, ci sia chi continua con lo stesso cieco fanatismo.»

Dura la presa di posizione del presidente del consiglio comunale Roberto Turetta, che ha coordinato le iniziative cittadine per il Giorno del ricordo. «Questo gesto - sottolinea - è un oltraggio alla città. Siamo assuefatti alle loro mascalzonate, ma se pensano che ci stancheremo dal valorizzare la memoria, sbagliano di grosso. Non ci fermeremo dal combattere contro il revisionismo storico nella certezza che il processo di memoria collettiva è consolidato»



Il vicepresidente di Marghera Bruno Polesel definisce poi il gesto vile e l'assessore Gianfranco Bettin sottolinea il valore simbolico della pulizia immediata del monumento. «Chi compie questi gesti squallidi, ottiene l'esatto contrario di quello che vorrebbero. Sono condannati dalla storia. Ripulendo il monumento, - afferma - ci ripuliamo dalle scorie storiche di chi vorrebbe cancellare una tragedia la cui consapevolezza è sempre più vivida in città».
Ultimo aggiornamento: 19:58

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