Nell'ex negozio di bici a Marghera scoperto l’ostello della droga

Martedì 23 Luglio 2019 di Davide Tamiello
Gli occupanti abusivi nel giardino della casa di via Rizzardi a Marghera (Nuove Tecniche/Tommaso Biondo)
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MARGHERA - Stanchi di arrampicarsi su balconi e grondaie o di scavalcare le recinzioni, hanno scelto di crearsi un’entrata più comoda sfondando la porta d’ingresso. E così, adesso, da quell’accesso spalancato affacciato su via Rizzardi, sbirciando all’interno della villetta abbandonata all’angolo con piazzale Giovannacci, si possono scorgere senza difficoltà le sagome degli occupanti. Chi dorme, chi stende i vestiti, chi esce in giardino per prepararsi una dose di eroina.
 
Uno spettacolo a cui, i residenti della zona assistono quotidianamente. Quell’edificio al civico 41, ex negozio di biciclette con casetta con cortile, da mesi è diventato il nuovo ostello degli sbandati di Marghera. “Nuovo”, perché nonostante fosse già da anni tappa notturna per tossicodipendenti e spacciatori, è con il recente abbattimento della ex scuola Monteverdi che la situazione è degenerata pesantemente.
TRASLOCO
Senzatetto, immigrati irregolari, pusher. Tutti i condomini della struttura di via Ulloa, rasa al suolo pochi mesi fa dalle ruspe per far posto a quella che sarà la nuova questura di terraferma, sembrano aver scelto via Rizzardi come sistemazione alternativa. «Quello che vediamo dalle nostre terrazze - raccontano i residenti - è indecente, viviamo nella paura anche di affacciarci al davanzale. Siamo arrivati al limite: salgono sui tetti, scavalcano entrando nel nostro giardino, utilizzano per il consumo della droga anche l’androne dei nostri box auto. I pusher vendono all’ingresso, i tossicodipendenti consumano alla luce del sole». L’immondizia, l’erba alta e l’incuria della zona, inoltre, hanno portato anche un altro problema: i topi. Il degrado del giardino, infatti, ha trasformato quel cortile da centro città nell’habitat naturale per animali poco graditi (e gradevoli). «Sono aumentati i ratti, ce li troviamo anche sulle porte di casa adesso», continua una residente.
INCENDI E MALORI
All’interno della casa si alternano gruppi di quattro o cinque persone, sempre diverse. A giugno un incendio ha devastato parte della veranda esterna. Qualche settimana prima, un altro rogo aveva divorato anche un’auto all’interno del giardino. Quel che rimane, una carcassa arrugginita, viene utilizzata come deposito oggetti e stendibiancheria. «Ieri sera - prosegue un cittadino - abbiamo sentito le urla di qualcuno che si sentiva male. C’è il rischio che per qualcuno vada a finire davvero male là dentro».
CONTROLLI, ARRESTI, DENUNCE
Che la situazione di quell’edificio sia ben nota alle forze dell’ordine lo testimonia il fatto che sia tra gli obiettivi fissi del progetto di rigenerazione urbana Oculus. Lì, la polizia locale ha fatto, finora, una ventina di interventi di sgombero. Numerose anche le perquisizioni con i cani antidroga, che hanno portato a diverse denunce e qualche arresto. Tra questi, anche uno spacciatore trovato con un etto e mezzo di eroina. «Continuiamo a monitorare l’area - spiega il commissario capo Gianni Franzoi, supervisore del reparto Sicurezza urbana della polizia locale - anche con pattuglie serali in via Rizzardi. Non è possibile avere permanenze h24 in una singola zona, l’unica soluzione definitiva è che l’edificio venga recuperato».
IN VENDITA
Lo stabile, in questo momento, è in vendita. All’asta, per la precisione: base da 309mila euro, offerte fino al 5 novembre e apertura delle buste il 6. Murare completamente l’edificio, quindi, vorrebbe dire anche allontanare eventuali compratori. Qualcuno, peraltro, si sarebbe già fatto avanti per l’acquisto, e i residenti ovviamente ci sperano. Al giorno dell’asta, però, mancano ancora oltre tre mesi. Fino ad allora, si dovrà cercare di arginare il fenomeno, con interventi e soluzioni tampone, giorno per giorno.
Davide Tamiello
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Ultimo aggiornamento: 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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