Addio a Marco, sfidò la malattia
con ironia: «Cancro? Sono gemelli»

Venerdì 12 Giugno 2015 di Gabriele Pipia
Marco Bonato
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MIRANO (VENEZIA) - «Leggo sempre che è facile morire di cancro. Ho risolto il problema: ho smesso di leggere». Lo scriveva poche settimane fa Marco Bonato sulla sua pagina Facebook: sapeva che le sue condizioni di salute stavano nuovamente peggiorando ma voleva sempre farsi vedere forte, ironico e spiritoso. Sfidare la malattia con ironia era sempre stato il suo cavallo di battaglia fin da quando, in occasione della manifestazione "Miranese dell'anno", aveva presentato il suo libro "Cancro? Ma se sono dei gemelli". Ha scoperto la malattia quasi per caso nel marzo 2013, dopo la visita dal medico per un normale dolorino, e l'ha combattuta con grande forza fino a mercoledì notte. Bonato è morto nelle prime ore di giovedì a 43 anni, lasciando la moglie e una bambina piccola.



A Mirano si era fatto conoscere per la sua florida attività imprenditoriale: è stato amministratore delegato di Mac Consulting, un gruppo che ha riunito molte attività come il negozio informatico "Mac It" e l'osteria "L'Amante" di via Gramsci, il centro estetico "Vanity" di via Dante a Mirano e il "Napoleon Pub" di via Galilei a Santa Maria di Sala. Negli ultimi mesi si era dedicato all'organizzazione dell'Expo Food World, fiera gastronomica in programma il prossimo gennaio a Padova, ma non ha fatto in tempo a veder sorgere la sua creatura. «Chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza» scriveva pochi giorni fa, intuendo che il domani per lui era un grande punto interrogativo.



Proprio su Facebook a dicembre Marco lanciò la campagna "Mettiamoci a nudo", fotografandosi senza vergogna e spiegando il perché: «Chi si imbatte nel cancro non deve nascondersi, il cancro non deve essere un tabù». Il funerale non è ancora stato fissato, la sua pagina Facebook è stata inondata di messaggi d'affetto. Negli occhi di tutti è rimasta la totale dignità di Bonato di fronte al dolore, una dignità che il grande amico Massimo Zaratin riassume così: «Molti sono maestri di vita, ma Marco ci ha insegnato a morire».
Ultimo aggiornamento: 13:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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