Brugnaro "flirta" con Fdi? «Macchè, io resto fucsia»

Martedì 5 Marzo 2024 di Alda Vanzan
Brugnaro "flirta" con Fdi? «Macchè, io resto fucsia»

VENEZIA - «Io verso Fratelli d'Italia?». Luigi Brugnaro ride. Quindi chiede: «E quali sarebbero gli indizi?». In realtà sono voci, sempre più ricorrenti non solo in laguna, e, sì, anche qualche indizio. Nell'ordine: il sindaco di Venezia e fondatore e presidente di Coraggio Italia, sarebbe in avvicinamento a Giorgia Meloni, non un passaggio armi e bagagli a Fratelli d'Italia, ma un dialogo fitto e una collaborazione che partirebbe già dalle prossime elezioni europee per poi arrivare alla vera tornata elettorale che interessa il Veneto: le Regionali del 2025 (sempre che non vengano fatte slittare all'inizio del 2026 assieme alle Comunali). Indizi: Coraggio Italia non presenterà propri candidati alle Europee dell'8 e 9 giugno. Voci: Brugnaro farà confluire i voti sulla lista dei Fratelli. Altri indizi: anche ammesso che il confronto tra gli alleati inizi dopo le Europee, come peraltro suggerito dal governatore leghista del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, non è detto che si arrivi davvero a consentire il terzo mandato. Voci: un centrista in Regione potrebbe essere una mediazione tra le opposte richieste (o pretese) della Lega e dei Fratelli. Insomma: Brugnaro da Ca' Farsetti a Palazzo Balbi?
Il sindaco di Venezia sorride, conferma alcune indiscrezioni («Coraggio Italia non presenterà propri candidati alle Europee, non vogliamo dare l'idea di creare divisioni»), ma ne smentisce categoricamente altre. «Io - dice - sono e resto in Coraggio Italia, l'altro giorno sono stato come ospite al congresso di Forza Italia da Antonio Tajani, parlo costantemente con la Lega e con Fratelli d'Italia, faccio parte della maggioranza di governo, sono sindaco di Venezia con una alleanza di centrodestra, ho un ottimo rapporto con tutti.

Posso capire che abbiano paura o che ci sia una caccia al candidato, ma personalmente ritengo siano un po' fuori strada». E qui sorride: «Magari mi vedrete fotografato con qualcuno, perché ho tanti amici, ma io resto il presidente di Coraggio Italia». Fucsia per sempre? Ma se non candidate nessuno a Bruxelles, chi voterete alle Europee? «Daremo libertà di voto, ovviamente nell'ambito del centrodestra. Però i miei amici e le mie amiche continuerò a frequentarle, alcuni sono storici e se si candidano alle Europee non li tradirò».


IL DIRETTIVO
Intanto il segretario della Lega-Liga Veneta per Salvini Premier, Alberto Stefani, ha convocato il direttivo regionale per giovedì pomeriggio, alle 18.30, nella sede di Noventa Padovana. Un unico punto all'ordine del giorno: "Provvedimenti disciplinari". Il sanzionato sarà Gianantonio "Toni" Da Re, l'europarlamentare che in una intervista ha dato del «cretino» al segretario federale Matteo Salvini. «Espressioni colorite, forse, ma la mia è stata una dichiarazione politica forte e necessaria», ha detto Da Re ieri sera a Focus su Rete Veneta, lamentando il fatto di aver chiesto di parlare con Salvini e di non aver avuto un appuntamento «da quattro anni e mezzo a questa parte». Ha citato lo spostamento della linea politica della Lega a destra («Così in Europa ci condanna ad altri 5 anni di emarginazione») e ha lanciato una nuova accusa a Salvini: l'essere andato a trovare in carcere Denis Verdini, il padre della fidanzata Francesca, arrestato perché evaso dai domiciliari. «Mi butteranno fuori? Probabilmente sì - ha detto Da Re - ma la politica si fa anche col cuore».

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