La Sad, un tocco veneziano sul palco dell'Ariston al festival di Sanremo

Venerdì 19 Gennaio 2024 di Giulia Zennaro
MUSICA La Sad, il gruppo di cui fa parte Enrico Fonte di Cazzago che suonerà a San Remo

Non fatevi ingannare da creste, capelli colorati e look punk rock: i ragazzi della band La Sad, pronti a sbranare il palco dell’Ariston al prossimo Festival di Sanremo, hanno la testa sulle spalle e sono molto concreti. Almeno, questa è l’impressione che si ha parlando con Fiks (al secolo Enrico Fonte, originario di Cazzago di Pianiga in Riviera del Brenta), che racconta la storia di un ragazzino che amava il punk, l’emo e la trap, che scappa a Milano e incontra due pazzi come lui (Theø , lombardo e Plant, pugliese) mette su una band e nel giro di un paio d’anni conquista il panorama musicale italiano, a secco di proposte musicali dal sound schietto e spontaneo, con liriche aggressive e depresse, che La Sad incarna alla perfezione. «Come tutti i nati negli anni Novanta - racconta - sono cresciuto ascoltando Green Day, Blink 182, Sum 41, i gruppi punk che andavano all’epoca, ma anche punk old school.

Ho sperimentato molto con la musica, facevo live di drum ‘n bass, techno-rave, rap. Da ragazzo ero un cavallo pazzo ma mi ero trovato un lavoro rispettabile, ero responsabile di un negozio. Ma non faceva per me, mi sentivo stretto in quella veste, perciò sono scappato a Milano per provare a sfondare nella musica. O tutto o niente». Milano, multiculturale e aperta, è stata una scappatoia da un ambiente provinciale soffocante. «Amo il Veneto, qui ho la mia famiglia e i miei amici e ci torno volentieri ma a un ragazzino che ama la musica e vuole provarci seriamente direi di scappare. Qui finché suonavo ero visto come un pirla, a Milano ho avuto una possibilità». Milano è la svolta anche perché gli fa incontrare Theø e Plant: «frequentavamo gli stessi locali, siamo diventati amici e abbiamo cominciato a suonare e sperimentare insieme. Poi è arrivato il Covid e ci siamo ritrovati a dividere una casa insieme per tutto il lockdown, il castello de La Sad lo chiamavamo». Lì nasce il primissimo singolo, “Summersad”, poi “Psycho girl”, “Miss U”, “2nite” e “Summersad 2”, che anticipano l’uscita del disco “Sto nella Sad”. Nel 2022 esce “Sto Nella Sad Deluxe” con sei nuove tracce tra cui “Toxic”, un singolo da disco d’oro che parla di relazioni tossiche senza giri di parole e senza concessioni al politicamente corretto. I tre cominciano a riempire i locali con live energici e scatenati, in cui la gente poga e grida le loro canzoni. 


L’AFFERMAZIONE
Due anni di concerti sold out culminati in un’estate 2023 intensa, in cui La Sad suona in apertura a Youngblud, artista internazionale tra i più influenti sulla scena emo-punk e partecipa a LoveMi insieme agli Articolo 31. «Aprire il live di Younblud è stata una figata, lui si è complimentato con noi per l’attitudine punk e la risposta del pubblico ai nostri live. Ci ha detto “avete qualcosa di speciale, continuate così”. Ora Sanremo, il palco più importante d’Italia. «Sono un po’ in ansia, lo ammetto. Porteremo la nostra energia ma per noi è fondamentale far passare un messaggio importante. “Autodistruttivo”, il brano che porteremo, parla di disagio giovanile, discriminazione, depressione, temi in cui qualunque persona può rivedersi. Parliamo ai giovani ma per noi sarebbe un grande risultato vedere qualche vecchietta punk chiederci l’autografo”. Brano scritto, tra gli altri, con Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari: “La musica è sua, noi da veri punk suoniamo poco e male ma le liriche sono 100% de La Sad”. Una storia di successo e d’ispirazione, oltre la depressione: “c’è sempre una luce in fondo al tunnel, se uno crede nelle sue scelte”. 

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Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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