Coronavirus. A Jesolo spuntano i cartelli "vendesi" su negozi e ristoranti

Domenica 26 Aprile 2020
Coronavirus. A Jesolo spuntano i cartelli "vendesi" su negozi e ristoranti
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JESOLO I primi segnali sono emersi nei giorni scorsi, quando nelle saracinesche di diverse attività sono comparsi i classici cartelli vendesi. Il rischio è concreto ed è quello di avere una raffica di attività tra negozi e ristoranti in vendita. Compresi quelli della centralissima via Bafile. E' una delle tante conseguenze provocate dal Covid-19, tra il lockdown e affitti sempre più alle stelle. E come se non bastasse anche dalle incertezze legate alla ripresa e a una stagione destinata a ripartire con almeno due mesi di ritardo.

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Di fatto un mix micidiale che potrebbe provocare l'aumento delle attività, anche storiche, messe in vendita per cercare di superare la crisi del momento. Oltretutto con la preoccupazione che l'attuale situazione possa rappresentare una sorta di terreno fertile per qualche gruppo criminale, pronto ad investire i propri capitali anche nel litorale. «Ad oggi spiega Angelo Faloppa, presidente di Confcommercio Jesolo-San Donà non abbiamo dati certi su attività poste in vendita. Tuttavia sappiamo che molti colleghi, soprattutto quelli che gestiscono negozi più piccoli e legati all'oggettistica, ancora prima del Covid-19 stavano pensando di vendere le loro attività. Vista la situazione immaginiamo che questa tendenza ora si accentui ulteriormente. Noi speriamo che ciò non avvenga, perché se ciò accadesse vorrebbe dire perdere parte della forza commerciale, anche quella storica, della città. Indubbiamente il momento è difficile per tutti, di questo ne siamo consapevoli ma come associazione di categoria invitiamo tutti a fare delle scelte ponderate e a non farsi prendere dallo sconforto. Ora dobbiamo essere uniti, credere in noi stessi e cercare di stringere i denti. Difendere la propria attività significa anche difendere l'offerta della città e solo garantendo un certo livello di qualità sarà possibile rimanere competitivi».

Lo stesso presidente di Confcommercio non nasconde di temere l'arrivo di possibili capitali illeciti. «In genere sottolinea Faloppa i gruppi criminali cercano di approfittare di questi momenti.

Ed è anche per questo che occorre fare di tutto per resistere. Allo stesso tempo è fondamentale che anche le istituzioni, ad ogni livello, facciano ancora più attenzione a quanto accade attorno a noi». A resistere, almeno per il momento, il settore alberghiero per il quale ad oggi non risultano particolari offerte di vendita. «La nostra situazione spiega il presidente dell'Associazione jesolana albergatori, Alberto Maschio è differente a quella che può esserci nel centro storico lagunare. I nostri sono hotel più piccoli e con una stagionalità ridotta ed è per questo che per ora non ci risultano particolari richieste di acquisto. Ognuno si confronta con la propria forza imprenditoriale, ma anche in questo caso non abbiamo soci che vogliono cedere la gestione o l'immobile. Ciò non significa che queste situazioni non possano accadere in futuro. Per questo riteniamo che sia opportuno tenere l'attenzione ben alta, soprattutto per evitare investimenti di capitali di dubbia provenienza». (G.Bab.)

Ultimo aggiornamento: 15:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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