Attico distrutto dalle fiamme, evacuate dieci famiglie: due bambini in ospedale, danni all'intero palazzo

Giovedì 22 Settembre 2022 di Michele Fullin
L'intervento dei Vigili del fuoco

VENEZIA - L'allarme è stato dato poco dopo le 18 da un passante, uno dei tanti che ogni minuto transitano per campo San Cassian, a ridosso di Rialto, che aveva visto del fumo uscire da un alto palazzo che si trova subito dopo il ponte, giusto sopra il ristorante Al Nono Risorto, su calle de la Regina. A prendere fuoco è stato un appartamento al quarto piano di un edificio antico, dove il legno - vecchio di secoli - è una componente importante. Anche per questo, al fumo sono seguite rapidamente le fiamme, uscite dalle finestre, scoppiate per il calore, e poi dal tetto. Qui hanno intaccato la guaina dando origine ad un fumo nero e acre, che ha reso l'aria irrespirabile nelle vicinanze ed era comunque percettibile fino a piazzale Roma.
Con l'allarme, sono intervenute due squadre di Venezia e una di Mestre dei vigili del fuoco, per un totale di 17 pompieri, che lavorando con gli idranti ad alta pressione e liberando parte del tetto, sono riusciti in poco più di un'ora a domare le fiamme e ad impedire che queste si estendessero agli edifici vicini.

Calle de la Regina è infatti molto stretta e sono tanti i palazzi che vi si affacciano. Sui tetti e sui cortili vicini sono caduti dei pezzi di coppo roventi e anche tizzoni di legno, ma fortunatamente i danni sono stati circoscritti.

STABILE EVACUATO
L'intero stabile, con due scale e abitato da una decina di famiglie, è stato evacuato e due persone, un bambino e una bambina, sono stati portati in ospedale per accertamenti a causa perché avevano respirato fumo potenzialmente tossico e, in particolare la bambina, perché avrebbe riportato qualche escoriazione a causa delle schegge di vetro di una finestra. Sul posto, oltre ai pompieri e al personale di pronto intervento sanitario del Suem, anche la polizia locale, i cui agenti hanno chiuso il passaggio in calle de la Regina e nel rio poco distante. Inoltre, la polizia locale ha attivato gli assistenti sociali affinché aiutassero gli sfollati a trovare una sistemazione nel caso in cui non fossero riusciti ad arrangiarsi con parenti e amici.

I DANNI
Nel mezzo dell'intervento di spegnimento, pare che anche gli appartamenti sottostanti abbiano riportato danni e solo oggi sarà possibile capirne l'entità. Ingenti certamente sono i problemi all'ultimo piano, dove si sono sviluppate le fiamme, ma almeno l'acqua è filtrata a cascata un po' ovunque, tanto che sono state chieste decine di secchi a tutto il vicinato. La prima indicazione ai dirimpettai è stata di chiudere le imposte per evitare che i vetri delle finestre potessero scoppiare per il calore.
Dalle 19 i pompieri si sono dedicati al tetto, cercando le parti in legno che potevano costituire focolai residui. Poi si sono dedicati ai rilievi statici e alla ricerca dell'innesco. Il rapporto sarà poi inviato alla Procura. Le cause non sono ancora note, anche se in calle si parlava con insistenza della possibilità che tutto fosse partito dal corto circuito di un alimentatore, di cui ogni casa è piena: dai telefoni cellulari alle televisioni ai computer e a tutta una serie di piccoli oggetti elettronici che funzionino a corrente continua.

LA RETE ANTINCENDIO
L'intervento è stato veloce anche perché a pochi metri c'era uno dei 773 idranti della rete antincendio installata in città. Grazie ai getti ad alta pressione dei 52 chilometri di rete, i vigili del fuoco hanno potuto lavorare agevolmente e senza attingere acqua dal canale. La rete, progettata subito dopo l'incendio della Fenice nel 1996, copre ormai il 60 per cento della città storica.

 

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