Venezia. Camere più confortevoli spazi “slow” per il benessere: «I clienti richiedono questo»

Lunedì 25 Dicembre 2023 di Vittorino Compagno
Camere più confortevoli spazi “slow” per il benessere: «I clienti richiedono questo»

VENEZIA - Tra gli albergatori che hanno scelto di rinunciare a una parte dei posti letto per offrire un servizio esclusivo e spazi più confortevoli c’è Elisabetta Dotto. Il suo hotel Excess Venice di Dorsoduro è uno storico palazzo che in passato era stato una residenza nobiliare e questo è lo spirito che vuole mantenere. Su questa linea un paio di anni fa ha programmato l’intervento di ristrutturazione che ha ridotto la capacità ricettiva ma allo stesso tempo ha permesso di creare servizi esclusivi e delle piccole spa nelle suite.
«I tempi sono cambiati e stiamo sempre più constatando che ora il mercato predilige strutture più piccole ma stanze più confortevoli - spiega Dotto - La qualità della vita è migliorata anche nelle case private e in viaggio non si ama più soggiornare in spazi angusti. Il confort, la privacy, la grandezza della stanza e l’esclusività del luogo fanno la differenza, soprattutto nel settore del lusso in cui io opero, con due piccole strutture a Venezia e a Cortina»All’Excess Venice ha quindi scelto di rinunciare alle stanze che non riteneva più adeguate alla ricettività, passando da 16 a 14.


SUITE E SPA
«Io mi chiedo sempre se dormirei volentieri in una stanza e - continua - se la risposta è “no”, non la propongo nemmeno ai miei clienti. Dopo l’Aqua Granda, poi, le stanze al piano fondamenta non erano più adeguate al tipo di servizio che voglio offrire. Non avendo gli spazi adatti per fare una vera e propria spa, ho quindi deciso di riqualificare alcune stanze che in passato erano il salotto e la sala da pranzo del palazzo veneziano».
Sono state quindi ricavate suite da 50 metri quadrati in “modalità fitness”, con bagno turco e un’ampia vasca che è quasi una mini piscina. Servizi che all’interno di una stanza veneziana diventano un elemento decisivo. Poco prima del covid Dotto aveva già avuto un’intuizione, creando una private spa che si può prenotare e utilizzare in esclusiva per 3 ore. Possibilità che in fase di post pandemia ha risposto a un’esigenza ma che ora è un servizio d’eccezione.


IL GIARDINO
«Siamo entrati in epoca in cui privacy ed esclusività sono la priorità per chi viaggia: i miei ospiti vivono la città, il sestiere e la struttura dei quali amo raccontare la storia, in una dimensione più intima, garantita dall’hotel di piccole dimensioni. Ma vivono anche la stanza, nella quale trovano un divano e possono trascorrere del tempo rilassandosi, oltre al giardino, che è un museo a cielo aperto e nel quale ogni anno aggiungo qualcosa. Questo era il luogo in cui la famiglia riuniva gli ospiti, in cui ci si intratteneva, si beveva il tè e si ascoltava la musica. Nell’ospitalità della città dobbiamo tornare alle buone abitudini veneziane: qui c’era una vita “slow”, fatta di camminate, di soste nei giardini ».

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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