Perde la vista per una malattia e si assenta da scuola: viene rimandato in due materie, dovrà guardare dei video. La mamma: «Dov'è l'umanità?»

Mercoledì 21 Giugno 2023 di Vittorino Compagno
Perde la vista per una malattia e si assenta da scuola: viene rimandato in due materie, dovrà guardare dei video. La mamma: «Dov'è l'umanità?»

FOSSO' - Dallo scorso 2 maggio non ci vede quasi più. E' successo tutto nel giro di due ore. E' il dramma che sta vivendo un 16enne di Fossò, un ragazzone alto un metro e ottantacinque centimetri, sportivo e giocatore di calcio, studente liceale. Il suo campo visivo è ora limitato ad oggetti posti nel raggio di un metro. La famiglia è ancora in attesa dei referti medici, ma il forte sospetto è che il giovane sia stato colpito dalla malattia di Leber, una atrofia ottica degenerativa caratterizzata da una progressiva e indolore perdita visiva.

Si manifesta di norma tra i 15 e i 30 anni e colpisce più frequentemente i maschi. Per ovvi motivi, dal 2 maggio lo studente è rimasto a casa da scuola. Sennonché il suo istituto gli ha mandato a dire che è stato rimandato in due materie e che dovrà pertanto recuperare i debiti formativi prima dell'inizio del nuovo anno scolastico.

LO SCRITTO E I VIDEO

La scuola ha anche precisato che per le due materie è necessario sostenere una prova scritta e gli ha altresì suggerito di esercitarsi guardando degli specifici filmati messi appositamente a disposizione dagli insegnanti. Il giovane, però, ci vede per un ventesimo da un occhio e per due decimi dall'altro. Praticamente nulla.
«Dov'è l'umanità? - chiede la mamma - Mio figlio è stato ricoverato all'ospedale dell'Angelo di Mestre dal 2 al 25 maggio ed è evidente che durante la degenza non ha potuto studiare. Per di più ora non è in grado di sostenere un esame scritto. Giacomo non è infatti in grado di scrivere, di leggere e men che meno di guardare filmati. E' fin troppo ovvio che se non sarà modificato il metodo d'esame sarà bocciato. La sua vita è cambiata radicalmente in due ore e in questo momento così drammatico la bocciatura sarebbe per lui una ulteriore sconfitta". La donna ha telefonato alla direzione scolastica dell'istituto frequentato dal figlio per spiegare il problema, ma finora non avrebbe ottenuto alcuna risposta. Ieri mattina anche Il Gazzettino ha cercato al telefono la dirigente dell'istituto, spiegando il motivo della chiamata. La risposta è stata che "la direttrice è impegnata con gli scrutini e non ha tempo per rispondere alle telefonate". La mamma ha chiesto nel frattempo all'azienda padovana dove lavora di poter operare in home working per poterlo assistere. Specialmente in questo momento il figlio ha assoluto bisogno di una persona che gli stia sempre a fianco, sia per un aiuto fisico, sia per quello psicologico. Per ora gli è stato concesso solo un mese. Della questione si sta interessando anche l'Amministrazione comunale di Fossò.

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