Focolaio in carcere a Santa Maria Maggiore, 27 contagiati e tensioni con i detenuti

Mercoledì 23 Dicembre 2020 di Nicola Munaro
l'ultima rivolta in carcere era avvenuta a Marzo
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VENEZIA - Il primo tampone positivo è di giovedì scorso. Da lì il via ai test, 400 in tutto, per tracciare il contagio e ridurre la diffusione del virus. La risposta è arrivata lunedì sera con altri 23 positivi al virus, e così nel carcere di Santa Maria Maggiore di Venezia è montata la tensione. Nessuna rivolta, ma tanti mugugni e proteste per una situazione che ora diventa di gestione delicata. Il carcere maschile di fatti è un cluster: oltre ai 24 detenuti positivi, ci sono anche 3 agenti di polizia penitenziaria in isolamento fiduciario a casa. In totale, i casi sono 27 in pochi giorni e ora le aree e le sezioni del penitenziario cittadino sono sotto stretta vigilanza medica, costringendo detenuti e operatori a osservare norme di comportamento ancora più rigide.
LE PROTESTE
La tensione - comunque non esplosa in gesti clamorosi - ha iniziato a serpeggiare tra i corridoi del Santa Maria Maggiore lunedì sera ed è andata avanti per tutta la giornata di ieri. La mossa è arrivata con la notizia di altre 23 detenuti positivi che, quindi, dovevano essere isolati dal resto della popolazione carceraria. E se per la maggior parte di loro il trasloco in isolamento non ha dato origine a nulla, due detenuti hanno iniziato a protestare dicendo che non sarebbero usciti dalla loro cella, che quello era il loro posto e che lì avrebbero passato la quarantena forzata. Un comportamento che ha spinto gli agenti a spostare di peso i due riottosi per trasferirli nelle aree Covid all’interno del carcere: è stato quello il momento più critico di lunedì sera. Una tensione che si è protratta anche per la giornata di ieri con gli agenti di polizia penitenziaria impegnati a spegnere sul nascere ogni sorta di protesta da parte dei detenuti.
ACCESSO VIETATO
A far alzare la tensione anche la decisione, necessaria, di chiudere il carcere maschile di Venezia in una bolla con l’obiettivo di circoscrivere il contagio. Mentre i 23 detenuti positivi - tutti appartenenti alla sezione sinistra del penitenziario - sono stati spostati in due aree Covid all’interno del carcere già pronte all’occorrenza per affrontare eventuali casi di coronavirus, la direzione del Santa Maria Maggiore ha chiuso ogni accesso alla struttura, decisione necessaria che ha avuto come corollario quello di alzare il tasso di mal sopportazione da parte delle persone che stanno scontando la propria pena o che sono in arresto. Nessuna visita da parte dei parenti, difficili anche i colloqui con i legali e annullamento di tutti gli eventi organizzati per il Natale: niente messa del patriarca Francesco Moraglia, niente scambio di doni e niente cena di Natale offerta dalla cooperativa Il Cerchio. Se uno spiraglio di riapertura ci potrà essere, lo si saprà all’esito dei tamponi molecolari di controllo a cui i 24 detenuti verranno sottoposti il 29 dicembre: se dovessero dare esito negativo, il focolaio si potrebbe considerare come spento e la vita del carcere potrebbe tornare ad una sua normalità.
LA SOMMOSSA DI MARZO
A inizio marzo, mentre nei penitenziari di tutta Italia infiammava la protesta per i primi Dpcm che vietavano le visite di parenti e avvocati, anche il carcere di Venezia aveva vissuto una mattinata di forte tensione.

Tutto era iniziato al secondo piano del complesso carcerario dove una cinquantina di detenuti aveva spaccato i vetri di alcune finestre delle celle, dato fuoco a materassi e coperte lanciandoli in un’area comune, gridando a gran voce e battendo i blindi delle celle per chiedere di essere liberati. Una protesta nata, come nel resto d’Italia, per far sentire la propria voce contro i restringimenti decisi dal Governo Conte, che stava cercando di contenere il virus e non aveva ancora varato il lockdown. Da quel momento il carcere di Santa Maria Maggiore - che con l’estate aveva riaperto alle visite - era rimasto escluso dal contagio, così come il penitenziario femminile della Giudecca. 

Ultimo aggiornamento: 08:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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