Mestre, il condominio installa il filo spinato per proteggersi dagli sbandati

Sabato 25 Novembre 2023 di Fulvio Fenzo
MESTRE Filo spinato in un condominio per proteggersi dagli spacciatori

MESTRE - Vitalie Caragia guarda gli operai della sua impresa. «Vengo dalla Russia e questi interventi sono parte del mio lavoro. Ma mettere su del filo spinato per proteggere una casa da drogati e spacciatori mi dà solo tristezza.

C’è qualcosa, e non solo qualcosa, che non va, che abbiamo sbagliato in questa società. Cosa scriverete sul giornale? Che facciamo dei “gulag”?». Un mezzo sorriso, ma l’immagine è quella.


BARRICATI
Ancora filo spinato, ancora dei residenti del centro di Mestre costretti a difendersi dai tossicodipendenti che, in questo caso, entravano nel garage sotterraneo per bucarsi o per cedere le dosi, con gli abitanti che non mettevano più piede nell’interrato sommerso dalla sporcizia accumulata dai bivacchi continui. Giorno e notte, notte e giorno. Siamo in via Gozzi, una strada tra via Cappuccina e corso del Popolo che è diventata una delle ramificazioni del mercato dello spaccio e del consumo di droga che, dalla stazione ferroviaria, si è esteso ben oltre la zona di via Piave, tristemente conosciuta. A decidere di alzare l’intera recinzione con tondini di ferro che reggono metri e metri di filo spinato è stata l’assemblea dei condomini di una palazzina nemmeno affacciata sulla strada, dalla quale si accede attraverso un cancello che porta anche i garage sotterranei. «Un posto nascosto e protetto, e quindi l’ideale sia per non farsi vedere che per proteggersi dalle intemperie - racconta un residente -. Ovviamente le chiamate fatte alle forze dell’ordine sono state veramente tante ma, “essendo in proprietà privata”, ci rispondevano che non potevano farci niente». La prima “protezione” all’entrata col filo spinato (con il cancello tappezzato di cartelli di “pericolo” e “danger”) è stata installata nelle scorse settimane e, visti i risultati positivi, gli abitanti ieri hanno “completato l’opera” facendolo montare lungo tutto il perimetro dell’edificio. «Dopo mesi, un condòmino è riuscito ad aprire il proprio garage senza paura, facendosi spazio tra la spazzatura che siamo riusciti finalmente a portare via - racconta l’amministratrice condominiale Barbara Scardillo -. Questo intervento è stato approvato all’unanimità non solo dal condominio pressato dalla situazione, ma anche del vicinato. Durante l’installazione si sono fermati gli spacciatori che hanno esclamato seccati che “si dovranno cercare un’altra zona”, il tutto mentre i passanti applaudivano. Ma più che la rabbia degli spacciatori ci ha rattristato la gioia, le esclamazioni di giubilo del quartiere, felice per questo intervento tanto atteso, ma anche brutto e squallido, tuttavia oramai indispensabile».


«ERA IMPOSSIBILE PULIRE»
«Prima di arrivare a questa soluzione cercavamo anche di mantenere pulito - riprendono gli abitanti -, ma vi lasciamo immaginare che bella attività, ovviamente fatta dai residenti perché nessuna ditta di pulizie era più disposta a venire a pulire siringhe e feci... Ma dopo pochi giorni la situazione tornava punto e a capo. Ora, con la recizione alzata fino a due metri di altezza e con i “giri” di filo spinato, finalmente si sono allontanati». Del resto, proprio Vitalie Caragia ne sa qualcosa. Era stato lui, ancora nel 2012, a montare il primo filo spinato comparso nel rione Piave di Mestre sempre per bloccare l’accesso ai tossicodipendenti: «In via Ariosto, più vicino alla stazione. Lì dovevamo proteggere dei garage al piano terra dove si bucavano a tutte le ore». Anno dopo anno, a macchia d’olio, il problema si è esteso a tutta la zona e, quest’anno, a buona parte del centro di Mestre dove altre palazzine hanno montato cancelli e alzato recinzioni. Case e non solo, visto che proprio una settimana fa anche uno dei parcheggi di fronte alla stazione ferroviaria ha finito l’installazione di una maxi-cancellata per bloccare i raid sulle auto in sosta. Del resto, anche se barricati, sembra questo l’unico modo per sopravvivere in una città dove non si riesce più ad estirpare il traffico e il consumo di droga.
 

Ultimo aggiornamento: 16:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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