VENEZIA - «Il teatro si è dimostrato il luogo dove è emersa la voce dalla città».
E davvero soddisfatto Andrea Segre della proiezione di ieri pomeriggio del suo film «Welcome Venice» che ha poi dato vita ad un articolato dibattito.
IL PALCO
Sul palco del teatro sono così saliti i responsabili delle varie associazioni che vivono quotidianamente problemi e affanni di una città da sempre alle prese con il dilemma del turismo. «Si è parlato delle urgenze - precisa Segre - e davvero sono rimasto colpito dalla reazione di tutti questi veneziani. Questa è una città vivace e altrove, dove ho sempre presentato il film, non ho trovato tutto questo coinvolgimento. Sono così intervenuti i rappresentanti dei gruppi che lottano contro le grandi navi, quelli impegnati sul fronte del mercato di Rialto, le remiere, l'associazione di Poveglia, chi si occupa della residenzialità e molto altro ancora. Ho visto, poi, tantissimi giovani. Alla fine è emerso un quadro molto articolato che serve a capire quali siano i problemi dei veneziani».
Il confronto, coordinato dal giornalista Pietro Del Soldà di Radio 3, potrà essere utile soprattutto in futuro come base di partenza. «Sicuramente - conclude il regista - da questo ampio confronto che ha portato alla luce diverse sfaccettature può davvero nascere un laboratorio di sperimentazione sui problemi del centro storico, ma anche, direi, della terraferma mestrina visti gli evidenti collegamenti tra le due realtà. Voglio quindi precisare che non è stato un confronto di parte, ma un dibattito sui temi veri che affliggono Venezia».
Il film, infatti, prende in esame, con una visuale originale, proprio il clima che emerge in una famiglia nel momento in cui si analizzano le reali opportunità che possono derivare dalla scommessa sul turismo.