L'hotel cubo che divide Venezia
ora compare il volto del proprietario:
«È peggio del Duce»

Venerdì 7 Agosto 2015
L'angolo dell'hotel con la faccia del proprietario
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VENEZIA - «Inconcepibile. Nemmeno il Duce sarebbe arrivato a tanto...».

E detta da Piero Bortoluzzi, consigliere di Municipalità di Fratelli d’Italia, la frase un certo peso ce l’ha.

Certo, quella sorta di ologramma che compare su una lastra in un angolo del nuovo hotel Santa Chiara, l'albergo appena inaugurato che sta dividendo Venezia per quell'ampliamento a cubo di pietra, un che di "impero" lo richiama.

In pochi l’hanno notato in un primo tempo, ma sull’angolo dove si incontrano le facciate che danno sul ponte di Calatrava e su piazzale Roma, compare un volto: quello di Elio Dazzo, proprietario dell’hotel Santa Chiara nonchè presidente dell’Associazione pubblici esercizi. L’effigie di Dazzo così sorveglia bonaria chi transita sul ponte di Calatrava e si affaccia verso la stazione, dove Dazzo è proprietario anche dell’F30, il locale che ha aperto nell’ala restaurata ai piedi del ponte. Un "sobrio" memento ai possedimenti al di qua e al di là del Canal Grande? Ovviamente subito ripreso in grande dai social.

In realtà era uno scherzo. Un’idea di Dazzo per sdrammatizzare l’astio e i commenti cattivi che sono arrivati i due soli giorni. In realtà l’immagine già oggi non si dovrebbe vedere più».

Ultimo aggiornamento: 13:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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