Il David di Michelangelo, copia perfetta in 3D fatta con la tecnologia veneta, è a Dubai

Mercoledì 28 Aprile 2021 di Laura D'Orsi
Il David di Michelangelo, copia perfetta in 3D fatta con la tecnologia veneta, è a Dubai

MESTRE Il blocco di marmo era difettoso e lavorarlo praticamente impossibile. Già altri ci avevano provato prima di lui, ma Michelangelo accettò la sfida e iniziò a scolpirlo nel 1501 quando aveva appena 26 anni. Dopo tre anni, l'opera fu svelata ai fiorentini che rimasero estasiati: si trattava del David. Non poteva che ricadere su di lui la scelta di simboleggiare il nostro Paese all'Esposizione Universale a Dubai che prenderà il via nel prossimo ottobre. Ieri, alla presenza del ministro Luigi Di Maio, è stato inaugurato il Padiglione italiano. E lì tra le dune è arrivata una copia perfetta del capolavoro michelangiolesco. 

Il progetto, sotto l'egida dell'Università di Firenze, ha visto tra i protagonisti l'azienda veneta 3D Venice del Gruppo Litostampa (Centro Servizi Editoriali). Qui è stata realizzata la copia gemella del David. Racconta l'Amministratore Delegato Andrea Comin: «A fine 2020 siamo stati contattati.

Siamo tra i pochissimi in Italia a disporre di una macchina, di tecnologia israeliana, capace di produrre stampe di grandi dimensioni e in tempi velocissimi. Uno speciale gel, che in realtà è una resina liquida, si deposita strato dopo strato, dando forma all'oggetto che viene poi esposto alla luce di lampade UV per solidificarsi. La stampa della statua è stata suddivisa in 14 parti, più o meno grandi. La sola testa del David, per esempio, è alta circa un metro. In totale, la macchina ha lavorato per 160 ore, giorno e notte. Dopo tre settimane e mezzo dall'inizio della stampa, abbiamo consegnato l'ultimo pezzo. Praticamente a tempo di record».

LAVORO CERTOSINO

Ma per arrivare alla stampa 3D si è dovuto procedere prima alla scansione digitale dell'originale, operazione curata dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell'Università di Firenze, in collaborazione con i tecnici di Hexagon Italia, che hanno utilizzato degli scanner ultra sofisticati per creare il cosiddetto gemello digitale del David. Un vero e proprio archivio contenuto in un file di ben 7 terabyte, che può raccontare tutta la storia del David. Ma la sola stampa in 3D non era sufficiente a rendere la copia identica all'originale. Ci voleva anche un'operazione di make up. Le varie parti del David sono state inviate a Firenze, dove un gruppo di esperti di restauro di grandi strutture, guidati da Nicola Salvioli, ha provveduto a rivestire la stampa di un impasto composto di resina e polvere di marmo di Carrara per ricreare la stessa finitura dell'originale. Anche in questo caso c'è stata una corsa contro il tempo: una volta stesa la miscela, i restauratori hanno avuto a disposizione solo 40 minuti per lavorarla prima che solidificasse. Lo step successivo è stata la rifinitura estetica (stesse crepe, macchie, venature, abrasioni dell'originale). Insomma, dare un'anima ad una copia.
LA MISSIONE
Il restauro e il successivo assemblaggio hanno richiesto circa due mesi. Alla fine di questa operazione la copia è risultata alta come l'originale, ossia 5,17 metri (escluso il basamento) e con un peso di 400 chili, contro le 5 tonnellate del capolavoro in marmo. Poi è stata imballata e spedita a Dubai. La statua è così stata imbragata, posizionata in orizzontale e poi ricoperta con delle speciali ghigliottine in polistirolo per impedirne la mobilità durante gli spostamenti. E infine, è stata caricata su un camion che l'ha portata a Malpensa e imbarcata su un cargo per giungere a Dubai e fare bella mostra al centro del Padiglione Italia dell'Expo 2021. «È un'impresa che coniuga alta tecnologia e il migliore artigianato e che ben rappresenta il sapere e la creatività italiani» ha sottolineato più volte Grazia Tucci, docente di Geomatica all'Università degli Studi Firenze e responsabile del progetto. Quanto di meglio il nostro Paese possa offrire. Il David in 3D sarà collocato all'interno di una teca trasparente: si potrà ammirare da vicino e da ogni angolazione, grazie alla presenza di tre piani di scale che consentiranno la visione ad ogni livello. Una curiosità: dal momento che la statua è nuda e la nudità non è affatto gradita nei Paesi Arabi per evitare imbarazzi e censure, si farà in modo che le parti intime vengano in parte coperte alla vista dalla soletta tra un piano e l'altro di scale, ma sarà data comunque la possibilità a chi lo vorrà di ammirare l'opera nella sua interezza attraverso delle aperture. E così, mentre il gemello in 3D è destinato ad essere la star del Padiglione Italia, il David originale aspetta il ritorno degli oltre 1,5 milioni di visitatori da tutto il mondo che, ogni anno, visitavano la Galleria dell'Accademia di Firenze.
 

Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 14:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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