Crisi, famiglie sul lastrico: «È drammatico, siamo costretti a staccare le utenze»

Giovedì 18 Novembre 2021 di Elisio Trevisan
Giampaolo Zane, agente immobiliare
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MESTRE - La crisi del mercato immobiliare che si è improvvisamente inceppato dallo scorso giugno, e di cui abbiamo scritto ieri, è collegata ad altri aspetti altrettanto negativi.

Se da un lato, infatti, si trovano meno acquirenti per le case nuove (che in terraferma cominciano ad avere prezzi troppo elevati) e pure per quelle usate, dall'altro anche tra chi la casa ce l'ha cominciano a verificarsi eventi drammatici. «Siamo già intervenuti in più occasioni per sigillare il riscaldamento e l'acqua calda negli appartamenti di famiglie che da anni non pagano il condominio» racconta Giampaolo Zane, che oltre ad essere agente immobiliare è pure amministratore di condomini in terraferma e quindi ha un panorama completo della situazione: 

INTERVENTI ALL'ALBA

«Sono scene cui non vorrei mai assistere perché intervengono le forze dell'ordine e prima delle 7 di mattina si entra nelle case dove, magari, ci sono bambini appena nati che non possono rimanere al freddo. D'altro canto, però, gli altri inquilini, che hanno sempre pagato tutte le rate delle spese condominiali, hanno tutte le ragioni se chiedono rigore, sono stanchi di pagare per chi non lo fa. E la novità è che i giudici hanno cominciato a dare il permesso di intervenire».
Poco tempo fa proprio Zane ha sovrinteso ad un intervento: protette dalle forze dell'ordine le ditte di manutenzione entrano nelle case e staccano fisicamente i radiatori dal muro, dopodiché li sigillano; idem per l'acqua calda. Solo l'acqua fredda non può essere tagliata perché devono essere sempre assicurate le condizioni minime di sopravvivenza e d'igiene. Ebbene, poco tempo fa, in casa c'era la famiglia con un bimbo di pochi mesi, e l'amministratore non se l'è sentita di far chiudere l'acqua calda, così si è limitato al riscaldamento nonostante le proteste dei vicini: «Per la maggior parte questi interventi avvengono in alloggi abitati da stranieri ma cominciano ad esserci anche nuclei italiani. C'è sempre stato chi, approfittando dei grandi numeri in palazzi con tanti appartamenti, non paga la sua quota scaricandola sugli altri, ma ora, dopo le chiusure e la crisi da pandemia, cominciano ad esserci casi drammatici di famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese».

ARRANGIARSI

E siccome è arrivata la stagione fredda, se tagliano il riscaldamento, in qualche modo gli inquilini si arrangiano mettendosi in casa bombole di gas e stufette con i pericoli conseguenti. «Del resto - aggiunge Zane -, anche se non si chiude il riscaldamento, ci sono famiglie che non lo accendono perché, con la perdita di potere d'acquisto che c'è stata, ormai anche i costi fissi legati alle bollette sono diventati insopportabili, e così si comprano bombole e stufette. C'è sempre più gente che non ha più disponibilità economiche, usciamo da un periodaccio e la situazione non sembra migliorare».
 

Ultimo aggiornamento: 11:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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