VENEZIA - Sessant'anni di quotidianità non si possono cancellare con un colpo di spugna. Però capita che ad un certo punto della vita una malattia prema il tasto pausa e si fermi tutto.
Il pensiero era però soprattutto all'amore di una vita, dato che stanno insieme dal 62 e sono sposati da due anni dopo: «Pioggia, vento, sole, afa, acqua alta, nulla l'ha fermato. Ogni tanto ho pensato che volesse stare peggio di salute pur di stare con mia madre». Poi il 24 febbraio 2020 lo stop: «Gli è capitata un'ischemia, è rimasto in ospedale per due mesi e l'ha superata bene, ma il covid c'ha messo lo zampino. Era come se la vita gli si fosse interrotta, perché non potendo andare lì, con le visite bloccate, si è intristito e chiuso sempre di più nella sua camera».
Un dolore che anche la figlia e la famiglia hanno respirato quotidianamente: «D'estate è riuscito a vedere di nuovo sua moglie attraverso un plexiglas, noi, per quanto possibile, cercavamo di portarlo in giro, in barca con i nipoti, in spiaggia, ma poi è arrivato l'autunno». E di nuovo una ricaduta: «Prima era scherzoso, allegro, poi, è come se volesse star male per vedere di nuovo il suo amore». A dicembre tutta la famiglia è stata colpita dal covid, Vittorio compreso, che dall'ischemia in poi, avrebbe avuto i punteggi per entrare nella struttura, ma il virus aveva stoppato anche i nuovi ingressi: «A ottobre è arrivata la chiamata, sarebbe potuto tornare a vivere con mia madre, ce lo ha chiesto lui, non è stato facile». Ma ancora una volta il destino lo ha messo alla prova: «Il covid gli ha imposto altri mesi di attesa, aveva le valigie pronte e non vedeva l'ora». Proprio a dicembre Ivetta e Michele hanno dovuto affrontare un momento particolarmente duro: «Abbiamo avuto la pelle d'oca quando ci ha detto di volerla rivedere almeno una volta prima di morire». Il 14 gennaio è arrivato il momento e la figlia ha potuto assistere al suo ingresso grazie al cuore degli inservienti che hanno ripreso il momento con una videochiamata: «Si è fatto i nove giorni di isolamento come se niente fosse, debilitato dagli ultimi malanni è stato comunque forte, l'amore per sua moglie l'ha portato oltre anche a questo ostacolo e ora sono insieme, in una camera loro, sotto allo stesso tetto». E se Franca fatica a esprimersi, gli occhi dicono tutto: «Si capisce la felicità di entrambi. Lui voleva entrare lì anche perché, dopo anni, sono tornati a vivere insieme».