Coronavirus, al Lido senza mascherina, prove di normalità e di distanza

Giovedì 23 Aprile 2020 di Raffaella Vittadello
La spiaggia al Lido di Venezia
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Coronavirus e vacanze. Lido di Venezia L’imperativo categorico sarà distanziamento sociale. Ma per il resto la mascherina, in spiaggia, rimarrà appesa all’attaccapanni in capanna e la gente si potrà godere la giornata al sole in riva al mare.

L’incertezza è ancora tanta, ma ancora maggiore è la voglia di recuperare una normalità che non sarà più la stessa, soprattutto per l’estate ormai imminente. E l’intenzione dichiarata del Comune è quella di far aprire con regole certe tutti gli stabilimenti balneari, a patto comunque che le condizioni epidemiologiche e le normative nazionali lo permettano. In un clima ancora molto liquido e in divenire, ma intanto bisogna progettare, se fra un mese – o qualche settimana, nel caso di Venezia Spiagge – si vuol essere pronti a partire.
E ieri in teleconferenza si sono riuniti i gestori delle spiagge e il sindaco, per studiare il da farsi: entro venerdì ciascun concessionario dovrà presentare un progetto di fattibilità del proprio stabilimento, con le proposte che metterà in campo per garantire la tutela della salute dei propri clienti.

Se in un primo momento Brugnaro aveva indicato l’uso dei termoscanner e delle capanne ad occupazione alternata, ieri si è andati oltre. E si è battuto soprattutto sul tema della sanificazione e del divieto degli assembramenti. Con la certezza che, se tutte le spiagge apriranno regolarmente, anche per il Comune sarà più facile controllare l’afflusso della gente che si riverserà comunque sull’arenile, anche in strutture non attrezzate. Come ai murazzi o in spiaggia libera.

E del resto non sarà un’estate come le altre anche perché i lavoratori di molte categorie economiche non avranno ferie, già utilizzate per far fronte alle chiusure obbligate, mentre molti altri non avranno la consueta disponibilità economica, avendo perso parte della capacità lavorativa familiare.

Quindi da un lato si sarà maggior pressione verso le capanne condominio, magari con orari o giorni a rotazione, dall’altra verso le spiagge libere, che dovranno essere comunque vigilate.

Quindi si tratterà di prendere coscienza tutti, gestori e clienti, che sarà un’estate anomala: ieri non si è parlato dell’idea originaria delle capanne alternate e delle 5 persone per capanna che potrebbero essere anche dello stesso nucleo familiare, ma di una rotazione attenta per evitare promiscuità troppo marcate. Il che vuol dire che non saranno neppure 30, come negli altri anni.

E sul tasso di occupazione effettiva e contemporanea dovranno vigilare i gestori, ma anche i titolari della capanna: in caso di controllo esterno, che sarà comunque previsto, la sanzione potrebbe essere inflitta a entrambe le parti.

Dunque l’attenzione massima sarà nei week-end, quando maggiore sarà l’afflusso dei bagnanti, che dovrà comunque essere garantito con entrata e uscita separate e ciascun gestore dovrà indicare nel concreto come intende fare per rispettare le disposizioni.

Un discorso a parte riguarderà la sanificazione delle docce e dei servizi igienici, perché dovrà essere potenziata durante l’arco della giornata e dovrà comunque permettere il distanziamento. Ma soprattutto i residenti dovranno optare per un risciacquo veloce (forse a tempo) prima di uscire dalla spiaggia, piuttosto che la consueta toilette completa. Ma su questo aspetto avrà più potere il “controllo sociale” più che gli addetti al servizio di guardiania. Resta poi il rebus del trasporto pubblico, su come la gente arriverà al Lido durante la stagione balneare.

Intanto per gli stabilimenti, il mese di giugno sarà il momento di versare il corrispettivo della registrazione della concessione demaniale marittima, in scadenza a fine anno, e che è stata prorogata per 15 anni a partire dal 2018, perciò fino al 2033.

Una spesa, quella sì, certa, rispetto agli introiti ancora in bilico.

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