Case di riposo, uno su 10 infetto: 343 anziani contagiati in provincia

Mercoledì 15 Aprile 2020 di Nicola Munaro
Il cancello esterno della casa di riposo "Francescon" di Portogruaro
VENEZIA Non è passata nemmeno una settimana da quando le Ulss veneziane hanno concluso le indagini sugli ospiti e gli operatori sanitari delle loro residenze per anziani, che i risultati mostrano due cieli agli antipodi. C’è l’Ulss 3 Serenissima che schizza in vetta tra le aziende sanitarie con il più alto numero ospiti contagiati e sparsi tra le trentuno case di riposo del territorio, e l’Ulss 4 Veneto orientale sul lato diametralmente opposto della classifica, con i casi concentrati tutti tra le stanze e i corridoi della Francescon di Portogruaro, anche ieri falcidiata da altri due decessi. I numeri dicono che la media del Veneto è del 6% di anziani positivi sul totale degli ospiti. Rispetto a quest’equatore - figlio di dati parziali (sono poche infatti le Ulss ad aver concluso le indagini come invece fatto dalle due aziende veneziane, ndr) la Serenissima e la Veneto orientale rappresentano i poli del globo: l’Ulss 3 ha il 9% di casi rispetto alla totalità dei residenti; l’Ulss 4 ha il 2% dei casi sui propri ospiti. Prima e penultima, quindi, nella classifica regionale. 
Guardando i numeri assoluti sono 343 gli anziani positivi nelle casse di riposo del veneziano: 315 risiedono nell’Ulss 3, 28 nell’Ulss 4. Trentaquattro i ricoverati in ospedale per coronavirus e 38 i morti: 29 nella Serenissima e 9 nel Veneto orientale. La stessa situazione è replicabile anche per gli operatori: sono il 4% i positivi nell’Ulss 3 e il 2% nell’Ulss 4. Il Veneto? La media è del 3%.
L'ULSS 3 «Il fulcro dell’emergenza» le aveva definite il direttore generale Giuseppe Dal Ben annunciando il mega piano di tamponi che ha portato in dote alla Serenissima il 9% dei positivi su 3.479 ospiti delle 31 case di riposo: 1.182 hanno effettuato il test rapido e 22.97 il tampone. Sono risultati positivi in 315, 34 sono stati ricoverati e 29 anziani sono deceduti per un tasso di letalità dell’8,4%. Spostando l’attenzione sui 3.560 operatori sanitari, 1.160 hanno effettuato il test rapido, 2.226 il tampone e sono risultati positivi in 137, cioè il 4 per cento.
L’ULSS 4 Una situazione del tutto diversa quella delle 13 residenze per anziani analizzate, che poi è un’analisi dalla duplice lettura: se i numeri assoluti sono incoraggianti, è altrettanto vero come la quasi totalità dei contagi e dei decessi abbia un nome, la residenza per anziani Francescon di Portogruaro, epicentro dell’emergenza. 
Di 1.193 ospiti screenati con test rapido (900) e tampone (550) ne sono risultati positivi 28, il 2%. Nessuno è ricoverato e in 9 sono deceduti: vivevano tutti alla Francescon che ha un tasso di letalità del 24,3%. 
Spostando il focus sugli operatori, ne sono stati testati 1.074 (647 con il test rapido, 475 con il tampone) ed è stato contagiato il 2%, ovvero in 18.
LA GIORNATA La tendenza di ieri è la stessa di Pasqua, poi replicata il Lunedì dell’Angelo. Aumento a rilento dei nuovi contagi che ieri sono stati 21 in più rispetto a Pasquetta - mai così bassi dall’11 marzo - e superati ancora numericamente dai guariti di giornata (25) per un totale che supera quota 2mila. Poi flessione di ricoveri nelle Terapie Intesive, scese a 34 posti letto occupati (-5) ma aumento dei decessi. 
Tra le 17 di lunedì e le 17 di ieri se ne sono registrati altri 7: quattro negli ospedali e 3 nelle case di riposo, di cui 2 alla Francescon. A Mestre, la sera di Paquetta, è spirato Luciano Vidali, 57 anni, di San Stino di Livenza. A Dolo, sempre il Lunedì dell’Angelo, è deceduta Rina Perenzin, 85 anni, di Chirignago; ieri sono morti Antonio Mario Fiori, 75 anni di Martellago e Giorgio Minto ( 82) di Mira
Due le vittime alla casa di riposo di Portogruaro: Ines Piccolo di 90 anni e Giovanni Bergamin, fondatore della Bergamin Arredamenti di Portogruaro. Alla casa di riposo di Fiesso d’Artico è morta Maria Poli, 90 anni.
LE STRUTTURE A Mestre sono entrati in funzione a pieno regime i macchinari per l’analisi dei tamponi. Alla velocità di quasi 2mila tamponi al giorno, è stata esaurita la giacenza. Intanto l’Ulss 3 sta pensando alla ripartenza. Nell’incontro con i sindacati ha spiegato che le Malattie infettive rimarranno aree Covid, come le Pneumologie e le Terapie Intensive.
Ultimo aggiornamento: 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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