In carcere 10 anni dopo i colpi: 32enne in carcere

Domenica 3 Aprile 2022 di Davide Tamiello
In carcere 10 anni dopo i colpi: 32enne in carcere

MESTRE - Il rapinatore finisce in carcere a dieci anni dai colpi. I tempi della giustizia, non è certo una notizia, sono spesso biblici. Capita così che i carabinieri di Favaro, nei giorni scorsi, siano andati a prendere un 32enne della zona, Nicolò di Nicola, per portarlo in cella per dei reati commessi appunto nel 2012. Il giovane, che all'epoca dei fatti era poco più che ventenne, aveva rapinato una tabaccheria di campo San Rocco a Venezia. A tradirlo era stata quella borsa mimetica utilizzata durante il colpo: gli investigatori avevano notato subito che quell'oggetto era identico a quello utilizzato dal rapinatore che aveva, l'anno precedente, colpito all'istituto per le analisi cliniche Sherman in campo San Bortolomio.

Secondo la ricostruzione dei militari del nucleo investigativo di Venezia, Di Nicola era entrato all'interno del laboratorio di analisi con il volto parzialmente coperto da una bandana e, utilizzando un grosso cacciavite, aveva costrette le impiegate del presidio sanitario a consegnare la somma custodita in cassa: mille euro. Dopo il colpo, l'uomo era riuscito a dileguarsi facendo perdere le proprie tracce nel reticolo di calli attorno allo Sherman.


LO ZIO COMPLICE

La seconda rapina, questa volta ai danni della Tabaccheria di San Rocco insieme ad un complice, uno zio, aveva fruttato 2400 euro. In quell'occasione erano intervenuti gli agenti della Squadra Mobile della Polizia che, sempre nel giro di qualche giorno, erano riusciti a risalire, anche attraverso l'analisi di alcuni tabulati telefonici, a Nicolò Di Nicola, che poi presentatosi spontaneamente in Questura e ammettendo le proprie responsabilità, aveva ottenuto l'obbligo di dimora a Favaro.


L'AGGRESSIONE

A queste accuse, poi, si è aggiunta l'aggressione subita da un giovane di Mestre, nel 2013, minacciato con una mazza da baseball e costretto a consegnare pochi spiccioli. Questi tre episodi (quindi anche la condanna per lesioni personali) avevano portato a un cumulo di pene di 2 anni, 2 mesi e 14 giorni di reclusione. Passato il terzo grado di giudizio in Cassazione la condanna è diventata definitiva e il giovane di Favaro è stato quindi accompagnato alla casa circondariale di Santa Maria Maggiore, dove rimarrà per i prossimi due anni.

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